Il Mondo dentro una rete: tutto è lecito al riparo …dalla realtà!
Osserviamo le ultime generazioni, nate e cresciute assieme ai computer. In un solo ventennio si è creato, nella popolazione, il bisogno di essere collegati a internet. Gran parte della stampa da circa un decennio viene diffusa in rete, associata a prodotti audiovisivi che consentono di seguire notiziari da tutto il mondo, “essere online con gli avvenimenti globali”, mentre sono stati sviluppati numerosi software interattivi, che consentono all’utente di scegliere, con percorsi più o meno intuitivi, quale direzione dare alla sua navigazione in rete; questi percorsi convergono in ciò che viene comunemente chiamato multimedialità.
L’ambiente multimediale esiste fintantoché ci si intrattiene nella rete. Esso abbatte le frontiere e supera qualsiasi differenza culturale, a patto, beninteso, che si comunichi nella lingua imposta come universale, l’angloamericano.
I luoghi più lontani entrano sui nostri schermi, quasi per magia e si viene a fluttuare in un universo del tutto particolare. Sembra che sia realizzato il biblico ritorno all’Eden originario, dove basta esprimere un desiderio per vederlo realizzato all’istante; dal paese della cuccagna per i più piccini, alle trasgressioni più proibite per gli adulti, tutto passa nella Rete, tutte le situazioni, anche le più inimmaginabili sono comprese.
Esprimendo la logica “democratica” del concedere a tutti eguali possibilità, la Rete si propone, infatti, l’obiettivo di appagare le esigenze più eterogenee di un utente, sì da renderlo dipendente del virtuale.Due aspetti in particolare fanno da capofila alla marea montante che la rete mette a disposizione del navigatore; la sessualità e la violenza.
In un’epoca nella quale si vive una sessualità distorta e problematica e di quotidiana violenza, il mercato telematico ha trovato la risposta adeguata per le perversioni più insondabili dell’essere umano e per far emergere una violenza fine a sé stessa dove l’attenzione per l’atto feroce diviene dominante, rispetto alla causa che lo provoca. Ma non essendo nostro intento uscire fuori dal tema trattato, ci limitiamo a questo breve accenno sociologico, rimandando l’approfondimento a scrittori più autorevoli e qualificati ad esprimere opinioni in merito.
Il “gusto” di Internet si assapora attraversando le chat line, nate per creare possibilità di contatto illimitate. Le cifre attuali sono da capogiro. Apripista troviamo, ovviamente, gli USA, dove già nel 1997, si contavano 12 milioni di individui che «…intrattengono relazioni online con persone di cui quasi mai hanno visto il volto né sentito la voce». E che si vengano a determinare pericolose assuefazioni è purtroppo un dato di fatto. Un “pentito” del virtuale ammetteva senza mezze misure «Sono stato dipendente sia dalla droga che dalla posta elettronica: da entrambi mi sono dovuto disintossicare». Del resto, dietro i messaggi più eterogenei non esiste nessuna certezza: «la conversazione potrebbe avvenire con un settantenne che si finge una ventenne, con una vecchia che si spaccia per una modella, con uomini diventati donne…» (1) Tutto è possibile e lecito, al riparo dalla realtà.
La nascita delle hot-line, ha aperto, per milioni di internauti, l’approccio virtuale al sesso. Emblematico il caso di Mauro e Carla, una coppia di psicoterapeuti che ha dato una svolta alla propria vita, aprendo un proprio sito pornografico su Internet dove, ammette Carla, «Se ci sono 50 milioni di uomini che ti guardano vuol dire che sei potente»; affermazione pienamente condivisa dal partner che aggiunge: «Sono felice di mostrare Carla agli altri. Internet è esibizionismo ai massimi livelli».(2)
La globalità della rete porta però ad una pericolosa mescolanza tra mondo reale e mondo virtuale; quest’ultimo viene ad essere percepito un’estensione della realtà, per cui si altera la percezione ordinaria e si realizza che un’esperienza acquisita davanti ad una consolle ci renda pronti ad affrontare identiche situazioni nella vita reale. I video games rivestono una parte sostanziale in questa pericolosa manipolazione della coscienza; il loro ruolo e gli effetti devastanti che provocano, saranno il tema del prossimo capitolo.
CLICCA QUI per leggere la puntata precedente.
1) Sandra Cecchi, Espresso, 23 ottobre 1997.
2) Carlo Galeotti, Espresso 23 ottobre 1997, pag. 25