dalla moneta “reale” alla moneta unicA
Nascita della moneta
Ci chiediamo se, in fondo, era davvero utile e indispensabile la sostituzione del denaro contante con la Moneta Elettronica con la quale dare vita alla cashless society. La moneta non è sempre stata un mezzo di ricchezza, né, alle sue origini, è stata gestita dalle banche quale strumento di usura.Nella storia antica la moneta fece la prima apparizione a partire da una certa fase discendente, che precede il ciclo attuale, quando l’affievolirsi della spiritualità presso i popoli antichi e il contemporaneo progredire degli scambi rese obsoleto e poco pratico il baratto. (1) Ma da questa “innovazione”, prima di arrivare alla funzione attuale del denaro, e all’importanza che gli viene attribuita, esiste ancora un abisso. Inizialmente veniva coniata nei Templi, già nell’India dei Veda (2) e poiché l’oro proveniva prevalentemente da offerte votive, veniva «considerato come simbolo della saggezza solare divina» (3). Gli inventori della moneta rotonda, quale è pervenuta fino ai nostri giorni, furono comunque i Lidi (4), una popolazione dell’Asia Minore, ricordata generalmente per l’ultimo dei suoi re, il leggendario Creso.Dal periodo alessandrino (5) compare l’effigie del sovrano sulle monete, tanto per garantirne l’autenticità quanto per sottolinearne la dipendenza dall’Imperatore, simboleggiando ancora la superiorità dell’ordine divino rispetto al piano materiale. L’apparizione della moneta quale è pervenuta a noi, presenta una singolare coincidenza con quei mutamenti profondi che si manifestano attorno al VI secolo a.C., periodo a partire dal quale la storiografia ufficiale riconosce “valore di oggettività” storico, e che viene comunemente considerato l’inizio della cosiddetta «civiltà classica, la sola alla quale i moderni riconoscano il carattere storico, tutto quel che esistette prima essendo tanto poco conosciuto da poter venir considerato come leggendario».(6)
Dai templi alle banche
La moneta, dopo aver attraversato un periodo di fasti durante l’Impero Romano, con l’ingresso dell’era moderna scomparve dai templi e si svestì progressivamente dei suoi caratteri sacrali. La trasformazione fu dovuta al cambiamento di mentalità che venne ad affermarsi in Occidente a partire dal XIV secolo (7) in avanti, e che coincise con la nascita e ascesa del ceto mercantile. Questa una nuova categoria emergente, che soppiantò l’antica nobiltà, sottrasse sempre più il denaro all’influenza religiosa per consegnarlo alla res pubblica.(8) Una mutazione che favorì la diffusione delle banche(9), alcune con diritto di battere conio: le effigie raffigurate mutarono e la moneta si avviò verso la sua decadenza. Dal momento in cui la moneta perde qualsiasi connotato di sacralità, diviene uno strumento di arricchimento materiale; nasce così il prestito come attività di lucro e si afferma l’usura, cioè un credito ad interesse eccessivo, ben presto praticato in grande su scala internazionale da individui facoltosi e privi di scrupoli, e successivamente legalizzato dalle banche. Da quel momento si giunge ai tempi moderni con il loro diritto di creare denaro dal nulla.(10)La diffusione più recente dell’assegno e delle banconote, riduce la moneta ad un ruolo marginale; il primo effetto di questa regressione lo si è visto nella progressiva miniaturizzazione delle monete. Il secondo nel metallo usato per il conio; dai metalli nobili quali oro, argento e bronzo si è passati al nichel, metallo di scarso valore utilizzato prevalentemente per compiti industriali. Circa trent’anni fa il quotidiano francese Le Monde si interrogava su “Come pensare il denaro”, in considerazione del fatto che la moneta, infatti, nella sua metamorfosi a partire dall’oro, trasformandosi in cartamoneta, per giungere sino all’attuale moneta elettronica, «diventa sempre più immateriale, puro (o impuro) concetto, rifluendo nella filosofia, insieme alla quale è comparsa in Asia Minore, a Mileto, nello stesso secolo e nella stessa città ove nacque il primo filosofo greco, Talete».(11)
La cartamoneta
Se agli albori della sua nascita la moneta è tutelata nei luoghi di culto, diverso è lo sviluppo della cartamoneta che proviene da un’usanza sviluppatasi presso le popolazioni ebraiche ai tempi dall’esodo biblico; Mosè, al ritorno dal Monte Sinai, portò un dono per il suo popolo: il mamrè (l’antenato della cartamoneta) che introduceva il concetto di promessa di pagamento. La differenza più evidente con la moneta era che al valore effettivo di questa, veniva contrapposto l’impegno di corresponsione (12), dell’altra, il cui valore diveniva concreto solo dopo l’avvenuta liquidazione. Così, mentre la moneta aveva un valore oggettivo variabile, in relazione anche al metallo di conio, la cartamoneta, garantita all’interno del sistema creditizio israelita, al di fuori della comunità emittente, era nient’altro che un volgare pezzo di carta, creato a costo zero. Ma dato lo sviluppo delle vie commerciali, la sua estrema praticità «…veniva in effetti a fare concorrenza alle attività di coloro che si servivano di moneta-merce… La potenzialità di scambio di coloro che usavano la moneta-merce, infatti, era vincolata dalla quantità di queste merci pregiate disponibili, mentre la carta-moneta era inesauribile. …conseguentemente, l’oro, l’argento ed il bronzo avevano sempre meno valore là dove aumentava la circolazione di carta-moneta.» (13) Sicché fu facile per i “geniali” inventori della carta-moneta convincere i mercanti stranieri ad accettare questi “titoli creditizi” al luogo del denaro; il mamrè divenne così da impegno di pagamento, moneta convenzionale, il cui valore risiedeva nella «…certezza di poterlo esigere alla scadenza; ed essi, quindi, si ritenevano soddisfatti semplicemente nel possederlo, senza presentarlo all’incasso.» (14)
Verso la moneta unica
Solo nel XIX secolo, comunque, lo scambio cartaceo prese il sopravvento sull’oro tanto da sostituire definitivamente la moneta metallica; ma la sovranità monetaria nazionale ebbe un sussulto durante le ultime fasi della seconda guerra mondiale. Si era entrati nella fase finale del conflitto, e mentre l’Europa agonizzava contando milioni di vittime sul suo suolo, negli USA si teneva, a Bretton Woods una Conferenza che avrebbe impresso una svolta mondiale. Era il primo passo verso la moneta unica. Gli accordi di Bretton Woods decretarono il dollaro l’unica valuta convertibile in oro e lo elessero a valuta di riferimento per gli scambi con le altre monete; quindi decretarono la sudditanza di tutte le valute al dollaro. Sostenitore principale della supremazia del dollaro su tutti fu Harry Dexter White (immigrato ebreo-lituano) che diede vita all’FMI e alla Banca Mondiale. L’FMI fu creato con l’obiettivo di vigilare alle nuove regole e al sistema dei pagamenti internazionali. Per aderire ogni Stato doveva versare una quota in oro e una in valuta nazionale sulla base delle quali veniva deciso il suo peso decisionale. L’obiettivo del Fondo inizialmente era quello controllare la liquidità internazionale e coadiuvare i vari paesi nel caso di difficoltà nella bilancia dei pagamenti.(15) Tradotto in termini pratici significava contribuire a spogliarli del patrimonio nazionale per sottometterli alle proprie ferree clausole dalle quali creare governi deboli e asserviti alle oligarchie planetarie.In Europa, dal 1971, si cominciò a studiare un sistema che irrigidisse i cambi: in un’economia in via di globalizzazione, con libera circolazione di merci, capitali e servizi, chi detiene il capitale desidera la rigidità dei cambi proprio per poter investire là dove conviene di più, senza rischiare di rimetterci proprio a causa della fluttuazione del cambio delle valute(16). A quel punto per agevolare il commercio – e favorire le transazioni bancarie internazionali – fu lanciata l’idea di una moneta unica, l’euro, senza radici né carattere, riconosciuta in tutti i 23 paesi europei ad esclusione della Gran Bretagna.Ma la moneta unica a chi giova realmente? Non certo alle popolazioni europee che con l’euro sono state spogliate di un potere d’acquisto duramente conquistato; la rigidità di un cambio unico ha messo in ginocchio milioni di lavoratori, ma ha permesso alle multinazionali apolidi il ricatto permanente dei lavoratori, gli smantellamenti di industrie nazionali produttive e il loro trasferimento in paesi a basso tenore di vita per mantenere profitti miliardari, non certamente dichiarati, a costi di gestione irrisori. La moneta unica è solo uno strumento di transizione usato dai tecnocrati per favorire la scomparsa del contante, convertire in invisibili bit i nostri risparmi e sorvegliare ogni nostro movimento. Solo attuando un controllo globale possono sperare di proteggere se stessi e coloro che rappresentano per affermare la tirannide elettronica planetaria.Non è necessario ipotizzare scenari futuristici di controllo, quando i dispositivi sono quotidianamente sotto i nostri occhi e accompagnano sempre i nostri movimenti. Ci riferiamo alle carte di credito, alla tessera sanitaria, agli smartphone che mostriamo con orgoglio ai nostri amici: tutti e tre hanno in comune un chip al quale, in qualsiasi momento, Agenzia delle Entrate, banche e Polizia di Stato, possono collegarsi per richiedere informazioni a nostra insaputa e leggere sms, e-mail e qualsiasi altro dato strettamente personale.
NOTE
1) «…si passò all’adozione, nell’Antica Cina, in India e in Egitto, di una specie di moneta, sia di metalli inferiori sia di metalli nobili, a forma di piccoli coltelli, di piccole vanghe, di aratri. Queste forme furono adottate probabilmente per sottolineare l’enorme importanza dell’economia agricola o forse per utilizzare,… gli stessi artigiani che provvedevano alla consueta utensileria.» (Argo Villella – Metafisica della Moneta, Basaia Roma 1984, pag. 27).
2) Argo Villella, Ibid., pag 27.
3) «Il possesso di metalli preziosi, da parte di una comunità religiosa, era dunque considerato un diritto sacro e la preparazione tecnica della moneta era accompagnata da tutta una serie di atti rituali tendenti ad offrire garanzie morali al suo uso. Più che naturale che il diritto di battere moneta fosse demandato ai luoghi di culto. Principio che è sopravvissuto per molto tempo non solo in India ma anche in Mesopotamia e in Egitto, per trasferirsi poi in Grecia ed a Roma ove veniva coniata nei Templi di Apollo e di Minerva». (A. Villella, Ibid. pagg. 27-28).
4) «…l’invenzione della moneta coniata, cioè di un pezzo di metallo prezioso il cui peso e la cui purezza sono garantiti dall’autorità emittente è stata raggiunta in Lidia a cavallo fra il VII ed il VI secolo a.C.» (Francesco Cianciarelli – Le origini storiche della Moneta e la sua influenza nelle vicende umane – Edigrafital S.p.A. Teramo 1996).
5) «Risale ad Alessandro Magno l’uso di raffigurare sulle monete la testa del sovrano» (A. Villella, Ibid. pag 28) «…il ritratto del re aveva due scopi: ricordare ai sudditi la sua presenza e, la sua posizione, al di sopra del resto dell’umanità.» (F. Cianciarelli – Le origini storiche della MONETA e la sua influenza nelle vicende umane – Edigrafital S.p.A. Teramo 1996).
6) René Guénon – La Crisi del Mondo Moderno, Ed. Mediterranee, Roma 1991. Secondo lo studio delle dottrine indù riportato dal Guénon, siamo da circa seimila anni nel ciclo attuale, riconosciuto nelle varie forme tradizionali con differenti denominazioni; Kali-yuga (tradizione indiana) Età del Ferro (tradizione ellenica) Età del Lupo (tradizione nordica).
7) R. Guénon – La Crisi del Mondo Moderno.
8) «È questo il segno della perdita dell’antica trascendenza… e dell’affermarsi di una più autonoma individualità umana contraddistinta da un’egoità più accentuata che richiedeva una presenza giuridica maggiormente attiva,…»(A. Villella, Ibid., pag 28).
9) Anche se occorre precisare che «…le prime banche nell’area del Mediterraneo orientale, dalla Grecia a Gerusalemme, furono ospitate nei templi. Il credito, che è a suo modo un atto di fede, viene dal credere e ne era garante il Dio» (Giano Accame, Il Sabato 2 novembre 1991, pag. 33).
10) «La moneta di una nazione…nel sistema presente è presa dal Governo in prestito presso la Banca Centrale. Per di più la Banca Centrale crea dal niente la moneta che presta al Governo o, presumendo un obbligo di riserva legale del 15%, crea l’85% di essa dal niente.» (Francesco Cianciarelli – Le origini storiche della Moneta e la sua influenza nelle vicende umane – Edigrafital S.p.A. Teramo 1996).
11) Cfr. l’articolo La moneta filosofale, di Giano Accame, Il Sabato 2 novembre 1991, pag. 33.
12) «Il più antico documento, antenato della nostra carta-moneta, è il mamrè di cui si parla nella Bibbia, nel Libro di Tobia. Il mamrè costituiva il vero “strumento monetario” degli Israeliti la cui “emissione” era affidata alla sensibilità “religiosa”…protetto e sostenuto da una “solidarietà creditizia” che si estendeva a tutto il Popolo di Dio.» (F. Cianciarelli, ibid., pag 57) Per un approfondimento della tematica, cfr. Giacinto Auriti: La Rivolta del Popolo del 1966.
13) (Ibid., pag. 61).
14) (Ibid., pag 61).
15) www.borsaitaliana.it del 20 settembre 2012.16) Fabrizio Tringali – La Trappola dell’euro – Asterios Editore 12 settembre 2012.