Tale è l’esempio dell’espressione spartano, traghettatoci dal mondo greco e divenuto sinonimo di uno stile di vita austero, incentrato sulla sobrietà nel costume, ma anche di una disciplina ferrea.
La Roma antica viene ricordata per la tempra del legionario, divenuto simbolo di un tipo di guerriero disciplinato e inflessibile, ma anche per il Sacro Fuoco di Vesta, da cui rimane l’epiteto di vestali riferito ai custodi più fedeli di una Tradizione.
Dal Medioevo, nel sorgere del Sacro Romano Impero, gli alti ideali della Cavalleria, che si esprimevano da un lato nella fedeltà all’Imperatore, dall’altro nella mistica ricerca del Graal, proiettano fino ai nostri giorni la loro grandezza, tanto che nel termine cavalleresco si suole indicare un individuo capace di lealtà, generosità e sacrificio.
Oggigiorno, piuttosto, sono emerse molti aspetti negativi, derivati dallo sfrenato individualismo. L’individuo, difatti rappresenta il tipo d’uomo moderno, scisso da legami comunitari, da vincoli di appartenenza di patria, di religione, di famiglia, pronto ad agire, solo dove vede la possibilità di un profitto personale, a qualsiasi prezzo.
La nostra società democratica e multirazziale, si è costruita su un permissivismo dilagante che in Italia ha avuto il suo emblema ufficiale nel partito radicale (1), alfiere in prima linea di tutte le lotte sovvertitrici contro l’ordine costituito, contro la famiglia e contro la vita. I radicali sono stati sostenuti da un asse politico trasversale che nel nome dello stato laico, ha consentito il raggiungimento, altrimenti impossibile, dei loro fini abietti.
A questo ha ampiamente contribuito il bombardamento mediatico al quale è sottoposto l’uomo contemporaneo che, a fronte dell’atavica diffidenza provata dai nostri nonni nell’apprendere le notizie, allora trasmesse dalla radio, ha smarrito un pur minimo senso critico di fronte ai fatti presentati. La passiva ricettività di fronte ai notiziari televisivi e il supino consenso ai criteri dettati da giornalisti, opinionisti, e politici, con toni assolutamente convincenti, finisce con l’intossicare quel poco di onesto che ancora resisteva in fondo al suo animo.
In fondo è facile, essere convinto delle menzogne spacciate per verità, quando i persuasori sono gli stessi che diffondono, tramite gli spot pubblicitari, quello stile di vita ipertecnologico e consumista così allettante al quale, nell’ambito personale, soccombiamo in fondo un po’ tutti.
Se però tentiamo di squarciare la patina luccicante che avvolge l’uomo occidentale, superbo della sua tecnologia e del suo sapere, esaminando le grandi scoperte scientifiche dell’ultimo cinquantennio, riusciamo a cogliere aspetti molto inquietanti. Dietro uno sguardo più profondo, il mito del progresso che avrebbe spalancato orizzonti sconosciuti fino al secolo precedente, apparirebbe nient’altro che un colossale inganno, che ci trascina a sovvenzionare la nostra inevitabile rovina.
Per poter manipolare con successo la nostra coscienza, è stato tassativo estendere il nefasto influsso della mentalità moderna fino agli aspetti più marginali della vita quotidiana, coscienti che solo distogliendo lo sguardo dallo spirito per orientarlo verso la materia, si sarebbe obliato il significato più profondo della sua esistenza.
Lentamente, anno dopo anno, i persuasori occulti hanno modificato il nostro credo, sostituendo i dogmi (2) della fede con i postulati scientifici di derivazione cartesiana (3) e le interpretazioni psicanalitiche di derivazione freudiana. Queste bizzarre teorie, nonostante siano meno dimostrabili di un atto di fede, sono largamente accettate, senza suscitare alcun dubbio sulla loro autenticità.
Tacendo in questa sede tutto ciò che oltrepassa la sfera contingente, si potrebbero citare molti campi di esperienza quotidiana, ove si riscontrano, a prova di quanto appena affermato, deviazioni quasi irreversibili; dalla scuola al lavoro, dalla medicina allo sport e infine nell’ipertrofia patologica del tempo libero Ma noi, nello sviluppo di questa analisi, esamineremo quella tecnologia che ha determinato una rivoluzione sociale, obbligando ognuno di noi a fare i conti con la sua logica spietata.
Ci riferiamo alla Telematica, una scienza che al compimento del suo sviluppo, permetterà ai suoi inventori di tenere sotto controllo permanente ogni individuo, in una forma tale che neanche il più tirannico dei governi avrebbe mai potuto architettare.
L’anima di questa scienza è l’estrema appendice della mentalità occidentale, chiusa alle influenze superiori e protesa verso la materia, come il piombo è inesorabilmente attratto, per forza di gravità, dalla terra.
Quando iniziammo questo scritto, anni addietro, si paventava con timore una dipendenza totale dall’informatica, un’intrusione di questa tecnologia in tutte le attività umane; ma si pensava ad una forma di resistenza a questa ingerenza nella vita privata.
Oggi che tutte le famiglie dei paesi occidentali hanno almeno un pc e non meno di un telefono cellulare pro capite, possiamo dire che l’obiettivo di informatizzare l’intera popolazione è stato raggiunto non solo senza alcuna imposizione, quanto piuttosto con un pieno contributo dell’utente che ha assunto a pieno carico l’onere di informatizzarsi.
Come è stato possibile? Come per tante altre mode diffuse dai media; si è in un primo tempo creato il bisogno di informatizzarsi, dotando strutture pubbliche, scuole, uffici di personal computer, in modo da creare una palestra di allenamento, dalla quale, chi veniva a contatto con questa nuova tecnologia, sarebbe stato ben presto contagiato dalle potenzialità di esprimere il proprio egocentrismo, attraverso il computer.
Ciò significa che l’acquisto del pc non sarebbe stata percepita come una imposizione, ma anzi, sarebbe divenuto l’aspirazione di milioni di persone. La simultanea ascesa e diffusione delle finanziarie che hanno incoraggiato gli acquisti permettendo rateizzazioni alla portata di tutti, ha decuplicato le opportunità di acquisto. La stessa dinamica, con le dovute varianti, si può applicare al possesso del cellulare il cui aumento vertiginoso ha modificato, nell’ultimo decennio, il rapporto con i telefoni fissi, nella misura di 4 a 1.
Il pc e il cellulare, oggigiorno sono considerati strumenti indispensabili. Ma è l’utilitarismo che ha contagiato l’uomo occidentale a renderli più importanti della loro effettiva e a volte indubbia utilità. Si potrebbe dire altresì che l’utilitarismo moderno è riuscito a progettare e produrre il computer, a garanzia della sua stessa sopravvivenza; ma tale affermazione rischierebbe di banalizzare il fine ultimo dell’informatizzazione globale, ponendo l’accento solo sul consumatore. Quello che ci preme cogliere, invece, è la dimensione segreta di questo fenomeno e la possibilità di individuarne le radici e le cause occulte che hanno permesso questa svolta epocale.
(1 – continua)
Note:
(1) Sarebbe utile aprire un’indagine sulle reali potenzialità nonché sui finanziamenti di un partito che malgrado abbia sempre rappresentato meno del 5% dell’elettorato nazionale, sia sempre riuscito a ricattare tutti i governi che si sono succeduti da oltre trent’anni. Al Partito Radicale si devono riforme storiche quali la legalizzazione di divorzio e aborto, l’obiezione di coscienza, il voto ai diciottenni, la chiusura delle centrali nucleari, la riforma del sistema elettorale in senso maggioritario, la depenalizzazione dell’uso personale di droghe leggere, l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, la chiusura dei manicomi, l’approvazione della prima legge europea sui diritti dei transessuali. La legge sui DICO che equipara le coppie di fatto, ad una normale famiglia eterosessuale, impone la diffusione della cultura omosessuale non più come deviante o marginale, quanto come normale e alternativa, della nostra società.
(2) Dogmi che testimoniano la notevole caduta di livello, dovuto ad una decadenza della Tradizione, ove, nei suoi aspetti primordiali, esisteva un rapporto diretto tra umano e divino mediato dal rito. «Non a caso abbiamo parlato di dogmi poiché, per il moderno spirito antitradizionale, si tratta proprio di qualcosa che deve opporsi e sostituirsi ai dogmi religiosi; un esempio tra i tanti, quello delle teorie evoluzionistiche, non può lasciar alcun dubbio in proposito». (René Guénon – Il Regno della Quantità e i Segni dei Tempi – Ed. Adelphi, Milano 1982, pag 120
(3) Peraltro tali postulati, alla fine del ciclo attuale, diventano sempre più instabili e vengono scalzati da nuove teorie, in continuo mutamento, «…non solo tali costruzioni sono soggette a rapida usura, ma, fin dall’inizio, i loro stessi artefici non ci credono che in una certa misura, senza dubbio abbastanza limitata, ed a titolo in certo qual modo provvisorio,…» René Guénon – Il Regno della Quantità e i Segni dei Tempi – Ed. Adelphi, Milano 1982, pag 119