Verso una religione atea
È noto che la parola religione rimanda a «ciò che congiunge», e in particolare ciò che unisce l’uomo a un principio superiore e a Dio; essendo fra l’altro uno dei suoi compiti quello di conferire alle istituzioni sociali un carattere autenticamente tradizionale, di contro alle società sconsacrate ed in preda al relativismo laico venuti a predominare nel moderno Occidente. La possibilità del rapporto dell’uomo con Dio viene in primo luogo assicurata da intermediari qualificati a ricoprire un tale ruolo, che, oltre alla classe sacerdotale, comprende principalmente santi e beati. Cioè figure degne di venerazione, grazie all’esercizio delle virtù (teologali e cardinali) e per una condotta di vita improntata alla purezza e alla rettitudine esemplari: coloro che godono della visione beatifica di Dio e che la Chiesa ha proclamato santi autorizzandone il culto. Svolgono un ruolo poi del tutto particolare, da un lato protettivo e dall’altro riflettente l’Intelligenza divina, i Santi Angeli che compongono la milizia celeste. E, in Dante, le anime sante sono solo quelle degli spiriti che dal Purgatorio stanno per ascendere alla beatitudine. Non è dunque sufficiente la condizione di trapassato per poter assumere il ruolo d’intermediario divino. A meno che non si concepisca il tutto come un’immensa “seduta spiritica”!
Nel linguaggio teologico, per la religione cattolica, sono “tecnicamente” santi solo coloro che sono stati canonizzati dalla Chiesa. E non si può dire che il calendario cristiano non offra un’ampia gamma d’intercessori divini, ognuno con la sua specializzazione e ognuno col proprio ambito di competenze! Eppure c’è chi, non sapendo a che santo votarsi (è proprio il caso di dire!), non trova di meglio che costruirsi un proprio “calendario” personale, cui rivolgere le proprie preghiere e cui affidare le proprie intenzioni di fede. Circola, infatti, in occasione dell’attuale “Giubileo della Misericordia” proclamato da papa Francesco, la seguente preghiera, che merita d’essere letta con attenzione:
«Spirito Santo, che stai in mezzo a noi, abbi pietà di noi che non crediamo nella tua presenza.
Bartolomé del Las Casas e Leonidas Proano, vescovi degli Indios,
pregate per noi
Sergio Mendes Arceo, vescovo della solidarietà,
prega per noi
Chico Mendes, sindacalista, martire della Amazzonia,
prega per noi
Marianela Garcia, martire della giustizia e della pace,
prega per noi
Lele Ramin, missionario, martire per i senza terra,
prega per noi
Ignacio Ellacuria, gesuita, e piccola Celina, martiri del Centroamerica,
pregate per noi
Steve Biko, giornalista e martire sudafricano,
prega per noi
Mohandas Gandhi, Martin Luther King, Giovanni XXIII, Albert Schweitzer, testimoni della nonviolenza,
pregate per noi
Leone Tolstoj, Maria Montessori, don Lorenzo Milani, Aldo Capitini, Jean Gross, educatori nonviolenti,
pregate per noi
Dietrich Bonhoffer, Tani Latmiral, Dorothy Day e Bertha von Sutter, testimoni della nonviolenza,
pregate per noi
S. Massimiliano e Franz Jaegerstaetter, primi martiri obiettori di coscienza,
pregate per noi
Giorgio La Pira, Bertrand Russell, Olaf Palme, politici nonviolenti,
pregate per noi
Don Zeno Santini, don Primo Mazzolari, David Maria Turoldo, Carlo Carretto, Ernesto Balducci, Sirio Politi, don Tonino Bello, testimoni della radicalità evangelica,
pregate per noi
Aldo Moro, Vittorio Bachelet, Ezio Tarantelli, martiri del terrorismo,
pregate per noi
Piersanti Mattarella, Pio La Torre e Bonsignore, martiri del servizio politico,
pregate per noi
Mauro di Mauro, Walter Tobagi, Giancarlo Siani, Ilaria Alpi, Miran Hrovatin, Marcello Palmisano e tutti i giornalisti martiri della verità,
pregate per noi
Ciaccio Montalto, Chinnici, Saetta, Livatino, Giovanni e Francesca Falcone, Borsellino, Terranova, martiri per la giustizia,
pregate per noi
Dalla Chiesa, Montana, Cassarà, Antiochia, Emanuela Loi e tutti i carabinieri e agenti uccisi dalle mafie,
pregate per noi
Libero Grassi, industriale, e Giordano, negoziante, martiri antiracket,
pregate per noi
Don Pino Puglisi e don Peppe Diana, sacerdoti uccisi dalla mafia,
pregate per noi
Bambini uccisi per le strade e dalle mafie, ora precocemente diventati santissimi angeli di Dio, vegliate sui nostri bambini perché siano domani uomini e donne migliori di noi».
Pur essendo vero che “le vie del Signore sono infinite”, l’impressione che se ne ricava è che qui di sacro e di santo ci sia ben poco. E sebbene la “litania” elenchi anche qualche degna persona, non si può far finta di nulla di fronte a tante presenze non cristiane, se non addirittura atee e non credenti, delle cui preghiere richiestegli mai ebbero volontà conoscenza e consapevolezza in vita loro. C’è poco da stare allegri se saranno questi gli intermediari futuri fra l’uomo e Dio. Anche perché, se si escludono i pochi religiosi missionari e teologi (per lo più esponenti della “teologia della liberazione”) presenti in quest’album, tante, troppe “figurine” si segnalano per convincimenti e vite vissute in direzione diametralmente opposta a quella che la Chiesa cattolica, fino a prova contraria, dice di voler continuare a percorrere.
Lasciamo ai lettori il compito di approfondire le singole biografie dei “santi laici” sopra invocati, con la certezza che faranno scoperte singolari. Per quanto ci riguarda, segnaliamo alcune di queste figure che ci hanno particolarmente colpiti, come il “vescovo rosso” messicano Sergio Mendez Arceo, famoso per le sue aperture al protestantesimo, alla massoneria e alla psicanalisi; o Aldo Capitini, “il Gandhi italiano”, sbattezzato, obiettore di coscienza, antifascista e vegetariano, che fu uno degli ispiratore del Partito d’Azione, e nume tutelare del futuro Partito Radicale di Marco Pannella (il quale sicuramente non mancherà di avere una sua personale antifona, quando anche lui raggiungerà lo stato di “diversamente vivo”!), organizzatore della prima Marcia per la Pace e la fratellanza dei popoli da Perugia ad Assisi, dove venne per la prima volta utilizzata la bandiera arcobaleno, negatore della divinità di Cristo e contestatore di tutti gli aspetti leggendari e non dimostrabili dei Vangeli, compresa la Risurrezione; e il filosofo Bertrand Russell, pacifista a modo suo (essendo stato un convinto assertore della guerra contro Hitler prima, e suggeritore di un attacco nucleare preventivo contro l’Unione Sovietica poi), fondatore insieme a Sartre del “Tribunale mondiale” (un “perfezionamento” di quello tristemente famoso di Norimberga) che da lui prese il nome, nonché fautore di una federazione mondiale e della depenalizzazione dell’omosessualità nel Regno Unito, seguace della Società Fabiana, agnostico e ateo, i cui attacchi alle forme religiose tradizionali e alle relative chiese, sfociarono nel suo Perché non sono cristiano.
Non ci sentiamo di attribuire necessariamente intenzioni perfide e malevoli in coloro che si fanno diffusori di simili “preghiere”, semmai ne va segnalata la superficialità, la leggerezza, l’ignoranza e la dabbenaggine; ma certo non possono nutrirsi dubbi sull’autentica ispirazione di chi ha ideato e messo insieme questa lunga sequela di bestemmie e contraffazioni. Ci sembra che la Chiesa attuale, anche attraverso segnali apparentemente insignificanti come questi, confermi ogni giorno di più la temuta deriva moralistica e umanitaristica, che sicuramente gli farà guadagnare punti nel “concorso” per scegliere la futura religione mondiale; a cui sarà affidato il compito di garantire il “pacchetto base” di servizi religiosi da mettere a disposizione dei disperati e svuotati cittadini del mondo.
Tutte le rivoluzioni sovversive hanno provato in passato ad inventarsi una religione alternativa e costruita in laboratorio, da sostituire a quelle autentiche e ortodosse che ne ostacolavano il cammino, con esiti ridicoli grotteschi e fallimentari. Memore di tali insuccessi, la Controiniziazione ha compreso che è più facile svuotare ed invertire di segno una religione già esistente, piuttosto che crearne una di nuova. Per realizzare un simile obiettivo è però necessario che la religione in oggetto perda completamente i suoi riferimenti dottrinari intellettuali e rituali, lasciando campo libero al solo elemento sentimentale e sociale, in cui i nomi contenuti nella pseudo preghiera prima riportata potranno assumere un ruolo centrale, innalzando agli onori degli altari le loro umanissime caratteristiche e peculiarità: a dispetto di martiri santi e beati del passato, che si vedranno a breve estromessi ed emarginati, a causa della loro inconciliabilità con lo spirito dei tempi, la dignità umana ed il politicamente corretto.
È detto ne la Tavola Ritonda (documento della tradizione letteraria e illustrativa del ciclo bretone, legato alla mitica figura di Artù e ispirato alle vicende cavalleresche di argomento amoroso): «gli mercatanti hanno botteghe, e gli bevitori hanno taverne, e’ giuocatori hanno tavolieri, e ogni simile con simile»; essendo una grande verità proprio il fatto che il simile è attratto dal simile. La quale verità potrebbe essere ancor meglio riaffermata con il banale detto: dimmi con chi vai e ti dirò chi sei!