UOMINI E NO
Antonio Di Pietro, poliziotto magistrato o politico secondo l’occorrenza, ha di recente rivelato che nel 1992, durante lo svolgimento delle inchieste giudiziarie che lo videro inquisitore della cosiddetta “tangentopoli” ed in prossimità degli attentati terroristici che costarono la vita ai giudici siciliani Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, venne avvisato da non meglio precisati ambienti istituzionali di essere anch’egli nel mirino degli attentatori. Per metterlo al sicuro, venne mandato per un certo periodo, lui e la sua famiglia, in Costa Rica, in attesa che le condizioni generali mutassero ed il pericolo venisse meno.
Il fatto che il medesimo trattamento non sia stato riservato a Paolo Borsellino, il quale attraversò da autentico bersaglio designato i pochi giorni che gli restarono da vivere all’indomani dell’attentato di Capaci costato la vita a Giovanni Falcone, la dice lunga sulle coperture e protezioni che vennero garantite ad uno degli artefici e beneficiari del golpe avvenuto in Italia, sotto il vessillo di “mani pulite”. Gli uomini che rappresentavano un pericolo per il potere oscuro costituito dal connubio fra grande criminalità e servizi segreti, vennero fatti a pezzi; il servo fedele e funzionale al disegno che puntava al definitivo asservimento del Paese ad interessi extranazionali, venne lautamente ricompensato, assurgendo addirittura ai vertici della politica e ricoprendo anche il ruolo di ministro.