La fuga di notizie giornalistiche che ha reso pubblica una sentenza (ancora segreta!) della Corte Suprema USA — la quale intenderebbe restringere notevolmente diritto all’aborto, introdotto negli Stati Uniti da una sentenza del 1973, approfittando della maggioranza conservatrice dei giudici che la compongono — ha messo in spasmodica fibrillazione e ha immediatamente mobilitato lo schieramento progressista internazionale, facendo gridare allo scandalo e all’inaccettabile sopruso che si starebbe per compiere: proibendo l’assassinio di inermi neonati, proditoriamente impediti ad occupare il posto nel Mondo assegnato loro.
Ora, dato che è abbastanza evidente e notorio il ruolo non sempre limpido e trasparente svolto dal giornalismo democratico, dove la stampa e i media ricoprono una funzione distorsiva e manipolatrice; sarebbe interessante scoprire a chi deve essere addebitata questa “fuga”. Anche perché spesso le fughe organizzate hanno lo scopo di inguaiare, se non addirittura di far uccidere, il fuggitivo. Ma per scoprirlo non resta che attendere lo svolgimento degli eventi, aspettando quale delle parti in campo sarà a prevalere.
Quello che comunque questa vicenda dimostra ancora una volta è il perverso meccanismo venutosi a creare, per cui determinate scelte legislative, nate da pretestuose emergenze, sono poi divenute permanenti e definitive, una volta entrate a regime. E questo vale non solo per tutte le cosiddette “battaglie civili” combattute qui da noi dal Partito Radicale, la cui impronta antiumana dovrebbe essere chiara a tutti; ma anche, per esempio, per le leggi liberticide imposte dopo gli attentati alle Torri Gemelle dell’11 Settembre in America, con le barbarie del campo di prigionia di Guantanamo a farne da monumento celebrativo e corollario definitivo; fino alla normativa dettata e imposta recentemente da governi palesemente tirannici e acerrimi nemici dei propri popoli, fingendo di contrastare la cosiddetta emergenza pandemica.
L’irreversibilità di tali acquisizioni, del resto, corrisponde perfettamente a quella della caduta e dello sprofondamento della nostra civiltà nella più insopportabile barbarie; oltre che al totale abbandono all’inerzia delle passioni da parte dell’umanità che la compone. Per cui ci si dovrebbe semmai sorprendere se le cose andassero in modo differente, dato che il mondo moderno produce leggi e formula indirizzi perfettamente coerenti e del tutto in linea con la reale condizione interiore dei suoi sudditi.