Sconsacrati
I vuoti rituali dei politici e della politica e alcuni vezzi da guitti e da teatranti dell’odierna società civile, ci rafforzano e confermano nel giudizio totalmente negativo da esprimere sull’attuale fase crepuscolare dell’Occidente; nonché sulla sua sostanziale fisionomia parodistica.
La mano destra portata sul cuore per ascoltare l’inno americano, assumendo un’aria compunta e irrigidendo la mascella, che ha il suo corrispettivo nella padania leghista, che balza in piedi alle note del Nabucco; il giuramento finto-solenne su una copia ingiallita della costituzione, o l’esposizione della bandiera nazionale, per ricordare insignificanti date; i minuti di silenzio e di raccoglimento, seminati ogni dove, per far vedere quanto si è partecipi e dispiaciuti per le altrui tragedie; sono tutte rappresentazioni e messe in scena fondate sul peggior sentimentalismo, nel vano tentativo di “riempire un vuoto” che l’uomo moderno sente e intuisce, ma non comprende: il vuoto determinato dall’assenza del sacro.
Ma non si può fingere il sacro dove il sacro non è più, essendone stato scacciato ed emarginato. Non lo si può trovare nelle odierne istituzioni sociali, prive di ogni effettivo collegamento ad un principio superiore, ad una dottrina tradizionale od anche solo ad un residuo religioso. Le istituzioni tradizionali comunicano il loro carattere a tutto l’insieme di una civiltà, illuminandone anche gli angoli più bui. La nostra società antitradizionale, comunica ugualmente il suo carattere pervertito e pervertitore a tutte le forme del vivere civile, portando le tenebre anche là dove dovrebbe trovarsi la luce.