Dietro il pretesto
Il termine pretesto, sinonimo di scusa, giustificazione, trovata, scappatoia, ripiego, appiglio, cavillo, alibi, ha ovviamente una connotazione negativa, sebbene in origine avesse un significato meno sfavorevole, rimandando la sua etimologia ad “ornamento” e, addirittura nella toga praetexta latina, a simbolo di inviolabilità. Ma la decadenza che interessa la società moderna non risparmia nemmeno le parole, essendo esse diretta espressione del modo d’essere di coloro che le utilizzano. È quindi in questa accezione oramai affermatasi che possiamo farne uso, per constatarne la periodica regolare irruzione nei processi legislativi e nelle iniziative politiche e sociali che tendono a demolire e azzerare ogni tipo di riferimento superiore nelle odierne società antitradizionali.
Il volenteroso “manovale” della controtradizione Bill Gates (sempre lui!), ha recentemente proposto e finanziato un progetto che, col pretesto del riscaldamento globale, dovrebbe creare nella stratosfera una cortina per oscurare il Sole, lanciando milioni di tonnellate di polvere di carbonato di calcio. Naturalmente, i rischi elevatissimi che esso comporta, ben più dannosi dei mali che vuole curare, non hanno determinato la minima esitazione nella scelta dell’ex informatico, ora “virologo” e “meteorologo”. Evidentemente, anche in questa occasione, il suo scopo è ben altro che il bene dell’Umanità! Qualcuno ha anche provato a sollevare dubbi sull’efficacia scientifica del metodo proposto, ma ben più importanti e deleteri sono gli effetti sul piano simbolico e spirituale di un eventuale oscuramento, per quanto parziale, della luce solare.
Quello che salta subito agli occhi in questa pretestuosa trovata è l’evidente sproporzione fra il danno e il rimedio, ricorrendo ancora una volta al bazooka per uccidere la zanzara. Del resto, questa ultima pensata del nostro filantropo va ad aggiungersi ad una serie infinita di provvedimenti e iniziative che: col pretesto del Covid19, hanno ridotto il Pianeta nelle condizioni che sappiamo; col pretesto di qualche famiglia dilaniata dagli umani dissapori e dalle inevitabili incomprensioni, hanno demolito irrimediabilmente il nucleo base fondante di ogni società sana, attaccando l’istituzione familiare in tutte le sue componenti e ad ogni suo livello; col pretesto di un numero fisiologico di interruzioni clandestine di gravidanze indesiderate, hanno dato via libera legale alla peggiore strage degli innocenti di tutti i tempi; col pretesto di qualche limitato caso di malati terminali in cerca di una via d’uscita da una condizione diventata insopportabile, hanno gettando le basi per disporre sanitariamente delle vite ritenute dal sistema capitalistico inutili e antieconomiche; col pretesto di qualche utilizzatore “improprio” degli altrui organi sessuali additato nella pubblica piazza o vittima di stupide aggressioni fisiche e verbali, si sta mettendo mano all’obbrobrio legislativo che pretende di perseguire la cosiddetta omofobia, istituendo il reato di opinione. E l’elenco potrebbe continuare all’infinito, passando per esempio in rassegna gli innumerevoli pretesti storici, come quello recente che si è ripromesso di riportare praticamente all’età della pietra un intero Paese mediorientale, solo perché alcuni abitanti di un altro Paese mediorientale si erano andati a schiantare in aereo contro dei grattacieli in America.
Ma, come ci insegna Evola studiando la guerra occulta, quando in alcune operazioni matematiche il risultato è maggiore rispetto alla semplice somma aritmetica degli elementi coinvolti, c’è sempre qualcosa che non quadra, e la risposta deve allora essere cercata guardando oltre le apparenze di facciata. Spingendosi oltre l’ornamento ed il pretesto utilizzati, e andando a ricercare la vera ragione di determinati interventi, proposti in maniera truffaldina e, appunto, pretestuosa.