Danni collaterali
Premesso che non va mai dimenticato che dietro i freddi numeri dei decessi per l’epidemia in corso – giornalmente snocciolati dai portavoce governativi, con la medesima partecipazione che può metterci un commercialista nel descrivere una partita di giro! –, ci sono persone, individui, storie di vite e frammenti di umanità, la cui scomparsa comporta un danno e un impoverimento, non solo per i loro cari, ma per l’intera comunità d’appartenenza; fra le vittime, anche se non ufficialmente conteggiate, ma in considerazione della loro totale clamorosa scomparsa dall’orizzonte mediatico prima occupato prepotentemente, vanno annoverate alcune categorie, diciamo così, particolari…
A cominciare dai disegnatori di svastiche, che solo alcune settimane fa continuavano ancora a sfregiare le pareti del paesaggio urbano con le loro dichiarazioni di odio e cattiverie. Gli stessi che, probabilmente, dopo aver scarabocchiato i muri passavano (tutti e duecento!) a vomitare giornalmente insulti al citofono della senatrice Liliana Segre (unico modo di raggiungerla, non risultando una sua presenza sui social!). A meno che essi non si siano riconvertiti in disegnatori di arcobaleni, in firmatari di slogan tipo “andrà tutto bene!”, o in interpreti del patrimonio canoro nazionale al balcone di casa.
Essendo poi totalmente spariti, nel frattempo, anche i terroristi islamici che prima scorrazzavano per le capitali europee e mondiali, a seminare il panico e versare sangue di vittime innocenti, è facile supporre che la stragrande maggioranza di costoro se ne stia intubato in terapia intensiva; se non addirittura sigillato in alcune di quelle bare che i TG nazionali ci mostrano quotidianamente.
Altra categoria fattasi prima esageratamente notare per un insopportabile pregiudizio, di cui si sono perse fortunatamente le tracce, è quella degli omofobi, cioè di coloro che avrebbero l’ardire di considerare sconveniente, se non nauseabondo, il fatto che degli uomini si possano mettere in bocca (ma non solo!) il “pisello” di altri uomini; avendo la pretesa, costoro, di attenersi ostinatamente a modelli sociali e a unioni sentimentali superati dal progresso umano e dalla civilizzazione attuale. Anche loro, con buona probabilità, decimati dal coronavirus!
In seguito a un così provvidenziale repulisti, viene da chiedersi se non sarebbe il caso di rivedere alcuni provvedimenti già presi o in via di definizione, atti a contrastare il pericolo rappresentato da simili nemici della democrazia, oramai venuto meno per la scomparsa proprio di coloro che ne minacciavano le basi e le fondamenta? Infatti, che senso avrà tenere ancora in piedi la commissione intitolata alla stessa senatrice Segre, se viene a mancare la materia prima da perseguire? Oppure continuare ad occupare buona parte del Medio Oriente da parte dell’esercito USA, se i terroristi islamici da loro “alimentati” hanno tutti la tosse? E, a maggior ragione, perché ostinarsi nel voler approvare una legge in Parlamento per indagare e rendere innocui gli (oramai estinti) nemici e odiatori dei finocchi? Non sarebbe meglio destinare tempo ed energie a più stringenti problemi che, ancor di più ad emergenza sanitaria cessata, affliggeranno la gente comune e le “persone all’antica”, che sono maggioranza nel Paese?
A meno che iniziative e provvedimenti simili non abbiano l’intento nascosto di reprimere e ridurre al silenzio quanti, caparbiamente, non si lasciano condizionare dalla vulgata del politicamente corretto, avendo la pretesa di continuare a ragionare con la propria testa. Perseverando nell’applicazione dello schema truffaldino, per niente originale ma tipico della sovversione, di ingigantire singoli casi estremi e marginali, per trasformarli in emergenze sociali da affrontare con una legislazione speciale. Dove, alla fin fine, la soluzione consiste regolarmente nell’attacco alle leggi naturali e divine, con progressivo sprofondamento verso i peggiori “gironi” della modernità sconsacrata. Com’è già avvenuto in passato per divorzio, aborto, diffusione delle droghe, eutanasia e via… dannando!