Utili idioti
Come si sa, l’uomo più impotente del mondo è il presidente degli Stati Uniti d’America, essendo egli totalmente asservito ad interessi e potentati che ne fanno una marionetta nelle loro mani, in nome dei quali (come la storia dimostra abbondantemente!) ordina e decide le peggiori nefandezze, sulla pelle del proprio popolo, in primo luogo, e, a seguire, su quella di tutti gli altri popoli del Pianeta. Un servo obbediente e pienamente funzionale al nefasto progetto di annichilimento antiumano mondiale di cui gli USA sono la principale testa di ponte e i primi esecutori. Ma se questi è un servo — e l’attuale inquilino della Casa Bianca Donald Trump risulta essere un servo particolarmente pericoloso in ragione della sua natura isterica e femminea, dove la vanità associata ad un livello mentale prossimo allo zero lo espone a decisioni catastrofiche —, come può essere etichettato chi “chiede l’amicizia” e si mette al servizio di un simile domestico?
In seguito all’operazione gangsteristica che ha portato all’assassinio dell’eroe iraniano Qasem Soleimani, Trump ha infatti ricevuto il non necessario e gratuito sostegno e apprezzamento per la vile impresa da parte di Matteo Salvini, con motivazioni che hanno rivelato definitivamente, qualora ce ne fosse stato bisogno, l’altrettanto infimo livello mentale e morale da parte del cosiddetto “Capitano” leghista; personaggio squallido e parodia claunesca dall’unico e autentico Capitano, quello della Legione dell’Arcangelo Michele Corneliu Zelea Codreanu, fatto assassinare, a suo tempo, dai medesimi mandanti dell’omicidio Soleimani. Questa presa di posizione di Salvini, perfettamente coerente con le piccole furbizie elettoralistiche cui egli ci ha abituati, ha gettato nello sconforto anche qualche camerata, che si era illuso di aver trovato il nuovo “uomo della provvidenza”, tornando perfino a mettere piede in una cabina elettorale e dedicando tempo ed energie mentali al cosiddetto sistema democratico: “elezioni subito!”
Evidentemente non è a tutti chiaro lo stato di totale asservimento del nostro Paese ai cosiddetti “liberatori”, che da tre quarti di secolo decidono i destini italiani in virtù delle basi militari saldamente installate sul nostro territorio e di classi dirigenti di loro gradimento, tenute a sottostare a precise indicazioni e a non uscire mai e per nessuna ragione dal “seminato” democratico. Proprio in questi giorni, per la ricorrenza del ventennale della morte e per un film a lui dedicato, è tornato alla ribalta il nome di Bettino Craxi, il quale almeno in un’occasione provò a scavalcare quel seminato, con le conseguenze che tutti sappiamo. Di tutt’altra “tenuta” si mostrò capace in seguito Silvio Berlusconi, che proprio di Craxi fu amico e sodale, nel momento in cui contribuì a pugnalare alle spalle il Presidente libico Gheddafi, cui poco prima aveva baciato le mani, salvando in questo modo le sue aziende e, forse, la sua stessa vita: con l’entusiastica collaborazione dei vari La Russa & Co.
Se la debolezza umana e la necessità di conforto possono talvolta portare a fare affidamento su mezze tacche e “uominicchi” da quattro soldi, non si devono mai perdere di vista i lineamenti e il volto sinistro del vero potere che oggi regge le sorti materiali del mondo. Per il potere che governa il nostro sistema tutto è concesso e nessun limite ne frena le peggiori manifestazioni e le gratuite violenze. Appare dunque evidente che mentre l’effettiva “utilità” dei personaggi di cui abbiamo parlato, pedine del tutto insignificanti e facilmente sostituibili, viene drasticamente ridimensionata, rimane totalmente vero e appropriato il secondo termine della locuzione del nostro titolo.