Un mondo di fuori casta
Nella società tradizionale, basata nella sua organizzazione gerarchica sull’istituzione delle caste, come indica chiaramente René Guénon, la partecipazione piena ed effettiva alla tradizione riguardava solo i membri delle prime tre caste (Brâhmana, Kshatriya e Vaishya); per i quali esistevano in potenza le condizioni per rendere in atto la possibilità della “seconda nascita”. Mentre, invece, per quanto riguarda la quarta casta, quella degli Shûdra, la partecipazione alla tradizione era indiretta, derivando e dipendendo esclusivamente dai loro rapporti con le caste superiori; essendo le mansioni da essi esercitate, non attività consapevoli — in grado di svolgere quindi anche una funzione catartica e mirante alla realizzazione spirituale, com’era per le altre caste —, ma, piuttosto, mansioni del tutto meccaniche. Prive, quindi, di quel raggio illuminante che trasforma il compito l’impegno e l’opera dell’uomo in “arte” e in cammino ascendete.
Il mondo moderno, allattato e nutrito dalla menzogna e dall’ipocrisia “democratica”, per quanto riguarda le strutture sociali, più che abolire le precedenti caste fondate sull’effettiva differenziazione spirituale degli esseri umani, le ha sostituite con una parodia delle stesse, edificata sulla base della ricchezza materiale, sull’arbitrio e sulla forza bruta. Mentre, invece, per quanto riguarda le faccende relative all’interiorità e alla vita spirituale di ognuno, ha semplicemente degradato tutti gli esseri umani al livello della quarta casta: persi nel labirinto del lavoro faticoso, meccanico, monotono e noioso delle loro molteplici e incomprensibili attività.
Non esistendo più le caste tradizionali, è chiaramente venuta meno la possibilità, per l’enorme massa di schiavi e servitori cui è sta ridotta l’umanità, di accedere alla tradizione attraverso il rapporto con le caste superiori. Di fatto, le loro manifestazioni di tipo religioso somigliano sempre più a quelle dei selvaggi e dei cosiddetti popoli primitivi, i quali, a loro volta, probabilmente subirono in epoche remote un analogo processo regressivo. Anche perché, se le caste tradizionali beneficiavano di un rapporto, secondo la loro posizione gerarchica, progressivamente più vicino agli stati superiori dell’essere, i cui benefici ricadevano su tutta quanta la società; le pseudo caste illegittimamente poste ai vertici dell’odierno governo mondiale, attingono il loro “nutrimento psichico” in tutt’altra direzione, e, di conseguenza, sono diffusori di tutt’altre influenze.
Compreso questo processo e questo stato di cose, dar vita da parte delle residue forze tradizionali a iniziative parziali, miranti a colpire la superficie della realtà piuttosto che puntare alle radici profonde da cui germoglia e trae origine l’anomalia attuale, equivarrebbe a far azzannare dal proprio cane il postino che ci consegna l’ingiunzione e la bolletta fiscale, lasciando continuare a operare indisturbati i “mittenti” di quella posta oggettivamente indesiderata e dannosa.
Scalfire le estremità periferiche del Serpente, lo aiuta nella muta della pelle e nel ricambio delle cellule malate, accrescendone il sinistro potere di fascinazione. Qualora, invece, si venissero a creare le condizioni per potergli schiacciare la testa, sarebbe tutto un altro discorso…