Pubblicità ingannevole
Nella vita di un santo, si narra che Satana lo condusse su di una montagna e gli disse: «Che razza di cattivo Dio è il tuo, sciocco asceta! Lo proclami padre tuo e dell’umanità ed egli non vede la gente debole che giace calpestata dai forti né ode il lamento di Abele e lo lascia uccidere da Caino. Guarda quanti infelici pregano, e quanti forti gavazzano della Vittoria. Vuoi esser di questi? vieni meco e rinunzia a lui, ché servendo lui servi ad un padrone che condanna i figli a morir d’inedia».
Sembra di trovarsi davanti alle petulanti arringhe degli ipocriti umanitari e dei saccenti atei, più o meno mascherati, i quali fingono di prendersi a cuore le sorti dell’umanità, continuando a ripeterci la domanda: «dov’era Dio?». Sottintendo: quando succedeva questo o succedeva quello. E a succedere è, regolarmente, qualcosa da mettere in conto ai rispettivi avversari, politici, razziali o ideologici. A partire da alcuni stermini e genocidi storici, che evidentemente sono da considerare più “sterminanti” di tanti altri!
Si direbbe che l’idea che si ha di Dio, o alla quale ci si riesce esclusivamente a richiamare, sia quella di un Grande Assistente Sociale dell’Universo, o di un Guardaspalle messo lì a tener lontane rogne e fastidi, per un’umanità disabituata a incontrare ostacoli e ad affrontare difficoltà, anche drammatiche e laceranti. Nonché incapace di assumersi le proprie responsabilità, e di subire le conseguenze e gli effetti delle proprie azioni. Il sacrificio (che significa semplicemente “fare il sacro”!), non è gradito a Satana, e di conseguenza è rimosso e allontanato da piccoli uomini, sensibili solo alle sirene che provengono dal basso.