Un brutto vizio
In effetti, ci sarebbe da sorridere (come la gente normale ha del resto sempre fatto di fronte all’omosessualità discreta di qualche sfortunato conoscente), se il bombardamento mediatico intento a far passare per normale ciò che per definizione è contro natura non avesse raggiunto l’attuale virulenza inquisitoria, che rischia di alimentare reazioni violente e incontrollate negli stessi eterosessuali, additati e messi sotto accusa solo per questa loro “anomalia”. Come bisogna infatti interpretare gli assalti concentrici contro quell’atleta russa che quest’estate aveva osato dichiarare che da loro i ragazzi vanno con le ragazze, messa in croce per questa sensata e ragionevole affermazione, definita sui giornali una gaffe; o per la recente frase pronunciata in tv da Alain Delon: «l’uomo è fatto per la donna», stigmatizzata come frase choc e anti-gay su tutti i canali informativi?
Vergognosa gaffe?, frase choc?, solo perché si chiamano le cose col loro nome e ci si attiene alle leggi di natura? Lo stravolgimento orwelliano della lingua è un sintomo inequivocabile, la punta dell’iceberg, di una tirannia oramai alle porte, mai prima conosciuta nella storia dell’umanità. Sicuramente non ci si potrà attendere alcuna reazione dalle masse passive e inette, sempre pronte ad ingurgitare quello che i costruttori dell’opinione pubblica instancabilmente gli propinano. Non ci scandalizziamo, dunque; e non illudiamoci che il processo distruttivo avviato si possa in qualche modo arrestare, prima che esso abbia raggiunto l’obiettivo finale assegnatogli. L’unica cosa che viene da chiedersi è se l’impegno di questi zelanti propagatori del verbo sodomita sia volontario e spontaneo, o se piuttosto non ci si trovi di fronte alla diffusione controllata di circolari e parole d’ordine appositamente diramate e rigidamente applicate.