Dono etneo
Alla Comunità di Prato Fiorito
Rutilio Sermonti ci ha lasciati, lui che «era partito in guerra tanti anni fa, per non più tornare», come gli piaceva spesso ripetere. Ci sarà tempo e modo per ricordarne la figura e l’esempio. Oggi, sull’onda dei sentimenti, ci piace “risentirlo” diffondendo questo sonetto che ci volle dedicare alcuni anni fa, in occasione di una delle sue visite nel nostro territorio.
Perdonatemi, amici, se sol questi
versi un po’ zoppicanti a voi destino,
senza attender ch’in me si manifesti
d’ogni vero poetar l’estro divino.
Spero c’al fallo mio rimedio appresti
il cor grato con cui ve li sciorino;
a voi che, oltre i miei meriti modesti,
m’avete fatto un dono sopraffino.
Com’era il vostro cibo buono e schietto,
come sincero e forte il vostro vino,
così ho sentito penetrarmi in petto
l’onda del vostro affetto genuino,
un confronto di stima e di rispetto,
da far dolce persino il mio declino!
Rutilio, 10 agosto 2002