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Poesia – Verso il Green POS
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Poesia – Verso il Green POS
Verso il
Green POS
Voi che insistete per il “vaccino”,
prodigandovi per l’iniezione al vicino,
così tanto sicuri
da procedere come siluri
sapete com’è realizzato?
E di quali sostanze è formato?
Se SI, con tanta gentilezza,
spiegate che non è
monnezza
,
ma se non avete cognizione
di cosa contiene tale pozione,
cercate di non balbettare
lasciando liberi di pensare.
Cosa vi spinge ad essere solerti?
Forse i guadagni abbondanti e certi?
Giustificando l’”umano” ragionamento:
<<intanto prendo ‘sto emolumento>>?
Ormai non è difficile capire
che (di “vaccino”) si può anche morire,
secondo le condizioni del paziente,
caso non tanto raro, purtroppo presente,
e le reazioni avverse son veramente tante
non possiamo ignorarle tutte quante!
Chi si “vaccina” per paura
che non c’è la giusta cura,
sappia che, invece, esiste
ma è preclusa da maciste,
l’elefantiaca macchina di corte
che sta sfidando Dio e la sorte.
Chi si “vaccina”, invece, per convinzione,
sappia che ognuno ha propria opinione,
propria esperienza e propria mente,
magari gli è morto un caro parente,
non per covid ma per “vaccino”
che non è bicchier di vino,
neanche sorso d’acqua fresca,
‘che qualche malanno innesca,
vedi il chilometrico bugiardino,
sufficiente a far storcere il nasino.
Costringere, poi, i ragazzini
è pura pazzia, senza confini,
giacché fino all’età di trent’anni
il rischio di covid
nun è ranni.
è molto più rischioso per loro, invece,
soccombere al “vaccino” di nuova specie.
Insomma, non è proprio miracoloso,
‘sto medicinale …, ‘sto coso,
per cui si lasci libertà:
chi so vo’ fare … so fa!
Non stiamo qui, poi, a discuter
sul piano tecnico del computer,
‘che nano schede si possono inserire
nel nostro braccio senza colpo ferire.
… … … Fantasie? … … …
L’occasione è ghiotta per le nanotecnologie.
Ciascuno faccia le proprie considerazioni
ma i telepass nel corpo non sono allucinazioni,
i chip sottopelle sono realtà:
… chi vivrà vedrà!
Il green pass potrebbe essere fuorviante
per il “vaccinato” in veste di viaggiante,
il soggetto funzionerebbe da rice-trasmittente
e la sua posizione controllata permanentemente.
Il green pass, comunque, è una mannaia,
è crudele più di quanto appaia:
introduce nuove discriminazioni
e divide i cattivi dai buoni
mettendo in piena evidenza
che ‘sta società è tutta apparenza
di inclusione e di partecipazione,
un’ipocrisia senz’altra accezione.
Se il “vaccino” funzionasse bene,
non ci sarebbe necessità di iene
per stanare i non vaccinati,
futuri emarginati e perseguitati.
Hanno fatto un’invenzione abile,
un “vaccino” via via perfezionabile,
e tutti lì, a seguire l’evoluzione
come cavie, senza termine e condizione.
Firmiamo pure la liberatoria … “EVVIVA”,
rinunciando ad ogni cura alternativa,
quindi, se non va bene il vaccino …
… beviamo un bicchiere di vino!
Il green pass si trasformerà ben presto …
in green POS, ancora più funesto.
Se non lo rilasciano, per accidente,
anche il vaccinato, senza moneta corrente,
non potrà comprare niente.
Il green pass non è libertà,
è un ulteriore limite, in verità,
e al green POS ci abituerà.
Ut
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