Aciddu ‘ndà ‘aggia
canta ppi ‘mmidia
o ppi rraggia
Siamo liberi
di dire parolacce,
parlare di fregnacce,
dare addosso ai “trampini”,
“sicuramente” burattini,
salutare il nuovo entrato
a distanza “acclamato”,
fare il tifo pei vaccini
che i morti so’ più pochini.
Siamo liberi di accettare
di volerci indebitare,
liberi di osannare
chi comanda oltremare,
liberi di scegliere direttive
imposte senza alternative.
Liberi di connettere,
liberi di riflettere
ogni immagine passivamente
senza aggiungere più niente.
Siamo liberi di giudicare
con giudizio da copiare.
La libertà è andata oltre
coperta da pesante coltre,
è arrivata al capolinea,
questo si delinea.
Più in là non si può andare:
siamo liberi “dal pensare”
e più non dimandare!
(non) cogito
ergo (non) sum!
Mi è scappato un pensiero…
….. scusate
Ndr.: non sono invidioso
Ut