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Gaetano Alì – “Indirizzi per l’azione tradizionale”

Torna sugli scaffali “Indirizzi per l’azione tradizionale”, raccolta di scritti di Gaetano Alì, in una nuova edizione ampliata per i tipi di “Cinabro Edizioni”. Pubblichiamo di seguito la premessa a cura della Comunità Militante Raido.

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Ogni qual volta intraprendiamo un’azione, dobbiamo essere consapevoli della causa che l’ha generata e dell’obiettivo verso la quale è indirizzata, fermo restando che essa è uno strumento per conoscerci lungo il cammino di formazione di un uomo. Questo, come tanti altri, è un insegnamento lasciatoci da Gaetano Alì laddove alle indicazioni, sempre chiare e dirette, ha sempre fatto seguito uno stile di vita esemplare ed essenziale.

Per un giovane, l’averlo conosciuto ha rappresentato una grande fortuna, in un’epoca dove sono tanti i ciarlatani che, solo perché anziani anagraficamente, si millantano a guide, capi o (cattivi) maestri. A differenza di codesti individui dall’ego autorigenerante e vampirizzante, Gaetano ha sempre preferito l’esempio dei fatti alle volubili parole, il lavoro silenzioso alle vanitose ribalte, dimostrandoci come sia fondamentale in un mondo fatto di apparenze, conoscere le persone oltre le immagini artificiose del proprio io, al di là delle maschere che celano l’essenziale invisibile ai più. Un uomo si misura in base alla sua qualificazione, ovvero nella capacità di avere uno stile di vita retto e nella conoscenza della dottrina perenne della Tradizione, l’unica depositaria di verità e giustizia. Imparare ad avere questo parametro di riferimento significa abbandonare tutte le illusorie zavorre fatte di inconcludenti iniziative intraprese e squallidi individui incontrati, personaggi che nel mare in tempesta si agitano per restare a galla, incapaci come sono di nuotare tra le onde furiose. Ma si badi bene, per un uomo che aspira alla conoscenza lungo la via della Tradizione, un tale metro di giudizio si applica prima di tutto su se stessi, senza alibi ed autocommiserazioni, dimostrando come l’umiltà e la semplicità di chi sa che la strada è lunga ed in salita, siano virtù da affiancare alla fierezza ed all’onore del guerriero e l’affabilità del gentiluomo, riflesso non di una morale borghese ma di una virtù aristocratica.

Ed ecco allora, che un quaderno non basta per ricordare chi ha rappresentato un punto di riferimento, così come una premessa non è sufficiente per riportare quanto ascoltato durante gli incontri tenuti sull’Etna, in occasione dei tanti campi estivi comunitari. Se da un lato riteniamo doveroso conservare la memoria ed onorarla ad un anno dalla scomparsa di Gaetano, dall’altro non vogliamo limitarci ad una semplice rimembranza sotto forma di carta stampata.        

Il vuoto che lascia è assolutamente incolmabile, ma il ricordare Gaetano non passa per l’abbandono a sterili ed altrettanto inutili sentimentalismi ma, come lui stesso ci ha sempre insegnato, si vivifica nella testimonianza degli immortali principi della Tradizione, nell’azione disindividualizzante e nello stile di vita equilibrato, nell’impegno, nell’abnegazione e nel sacrificio nei confronti dell’Idea. Gli articoli che compongono questa pubblicazione, apparsi sulla rivista ‘Heliodromos’ a partire dal 1979 e firmati con degli pseudonimi, sono stati selezionati in collaborazione con la comunità dei ‘Centri Studi di Formazione Tradizionale Heliodromos’ per la natura politico – militante e per la peculiarità formativa e pedagogica dei contenuti. Stella polare, fuoco nella notte, sole che squarcia le nubi, sono tante le metafore che possono aiutarci a spiegare la forza che emerge dalle pagine che seguono, pagine che, tuttavia, restano improduttive ed inefficaci se non seguite da un’azione diretta e proporzionale. Infatti, la concretezza di una vita in prima linea nell’animare iniziative in favore della Tradizione, nel guidare e sostenere gli uomini lungo il cammino di ricerca, nel farsi carico di responsabilità che solo un Capo degno di tal nome può conoscere, non lascia spazio alle chiacchiere dei testi accademici ed imbalsamati, ma spinge a considerare questa raccolta di scritti come una bussola per orientarsi nella notte buia, un supporto per la formazione militante. «Gli ateniesi sanno quello che si deve fare, ma solo gli spartani fanno quello che si deve fare».    

Citazione, che Gaetano era solito ripetere e che racchiude il senso di una pubblicazione che vuole essere uno strumento militante per il presente e per il futuro, con la prospettiva di guardare avanti, verso quella gioventù che oggi, più che mai, ha bisogno di sostegni dinnanzi al disastroso precipitare di una società allo sbando. Volutamente, quindi, al termine degli articoli di Gaetano, abbiamo inserito una postfazione curata dalla Comunità Militante Raido sul metodo di formazione, per evidenziare quella natura prospettica di cui dicevamo poc’anzi, per ribadire l’importanza della trasmissione tra le generazioni, la continuità tradizionale tra chi lascia e chi ha il dovere di proseguire. Potrebbe apparire una presuntuosa intromissione, ma in realtà i contenuti dello scritto non sono altro che il risultato di riflessioni meditate scaturenti dalle passeggiate tra i campi profumati di ginestre, dagli incontri all’ombra dell’Etna, dai confronti dinnanzi al fuoco del camino. Ma soprattutto, sono l’elaborazione imperfetta di chi, come noi, porta silenziosamente nel cuore quelle lezioni di vita impartite con la saggezza, l’amore e la forza proprie ad un uomo, Gaetano, che sarà sempre esempio e punto di riferimento.

E con la fede, il coraggio e l’onore, noi faremo testimonianza al sole. Perchè è così che il monarca del mondo vuole.

Comunità Militante Raido

Roma, 25 febbraio 2013

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