Poesia
I nuovi linguaggi:
significati reconditi
Delle sigle siamo pieni,
una va e una veni,
la grammatica vacilla,
il neologismo sfavilla,
le virgole e l’articolo
rimangono nel vicolo,
via via più ristretto:
o linguaggio, poveretto!
La sintesi or prevale,
e la frenesia assale
chi volesse meditare
così da non sbagliare.
Ci è sempre meno spazio
per una migliore ratio,
per cotal pensier vitale
che è quello magistrale.
Risposta pronta, veloce
copre ogni altra voce;
essere di già sul pezzo
è indispensabil vezzo
e chi male vi riesce
fuor da nobiltate esce.
A poco valgon ormai
i bei detti dei massai
miranti alla prudenza,
mai troppa, come sapienza
e contano fin a dieci,
aiutandosi coi ceci,
per non essere travolti
dagli impulsi, quelli stolti,
esercitando pazienza,
la virtù per eccellenza.
Ed è assai importante
d’aver il sacco pesante
di sua propria farina,
quella sì che si macina
quando alfin sarà reale
il giudizio universale.
Perciò non aggrappiamoci
ad agi tecnologici
con linguaggio binario
fin troppo ordinario
fatto di impulsi Input
alternati ad Output,
‘sì, indefinitamente
quanto meccanicamente,
che ripete ogni cosa,
pappagallo senza posa,
calpestando fantasia,
original poesia:
i diritti d’Autore
hanno contate le ore.
Questo linguaggio dell’IO
tutto porta all’oblio,
se ripetutamente
fa scordare il presente
composto di nuove gesta
che sono la vera festa.
La coscienza del presente
è il Sé immantinente
e diventa già passato
se tiri solo un fiato.
Quindi vivi, qui ed ora,
non indugiare ancora,
‘che all’IO si accalca già
vento gelido dell’IA,
l’Intelligenza Artificial
pronta a dar la botta final.
La lettura del pensiero
sembrerà un fatto vero
ma ancora, che iattura,
trattasi di copiatura
complicata quanto mai
‘sì che tu l’accetterai.
Il concetto è già composto
basta solo fare posto
nel cervello resettato,
meglio dire, azzerato.
L’Intelligenza Artificial
ha l’acronimo mica mal:
è IA semplicemente.
Ma, domanda pertinente,
se usata con costanza,
farà di te a distanza
e poi nella lunga corsa
una ‘si vera risorsa,
un sincero buon cavallo
che mai più cade in fallo?
Probabile, sul più bello,
con IA, IA a martello,
scorgerai, allo specchio,
un bell’asinello vecchio
con le reliquie in groppa
di una società zoppa,
servita bene in coppa
con la mescita a iosa
di bevanda velenosa,
che inebria come sposa:
una schiavitù “gioiosa”!
Ut