Cari amici,
visito qualche volta il vostro sito per curiosità o per ricordare che avervi conosciuto durante la mia prima giovinezza è stato un fatto importante e che dopo tutto, pur avendo preso strade diverse, qualche cosa o qualche ricordo e qualche insegnamento mi ha accompagnato durante gli anni della mia vita.
Fatta questa breve premessa, leggo l’articolo in oggetto, e sinceramente apprendo con amarezza che difendete o addirittura citate le parole dette dal papa:
“Notiamo con soddisfazione che Benedetto XVI, in questa occasione, ignorando le attese degli organizzatori della manifestazione ha dato un esempio di eccelso coraggio a quei “fedeli” pavidi, che si rifugiano fra le apparenti sicurezze delle opinioni dominanti”.
Tutto ciò per attaccare Pannella? Mi sembra esagerato, è come usare il cannone per uccidere una mosca.
Cari amici, dopo tutti questi anni, mi sono rimaste poche certezze, tra queste è che la chiesa sia un ricettacolo di sovversivi e per dirla in poche parole semplici, fonte di ogni nostro male del passato, del presente e del futuro.
Altro non ho da aggiungere che voi già non sappiate.
Saluti
Emanuele
* * *
Gent.le amico,
tra i tanti contatti nel nostro sito, e fra questi alcuni accompagnati da e-mail di consensi e sollecitazioni a proseguire nel nostro impegno, pubblichiamo la tua lettera, perchè ci dà l’opportunità di chiarire le ragioni di alcune nostre posizioni espresse nell’editoriale del n. 18 di Heliodromos.
Innanzi tutto, al di là delle tue legittime osservazioni benevolmente critiche, prendiamo nota, non senza intimo compiacimento, che chi passa dall’ambiente di Heliodromos, anche se soltanto per un breve periodo, una traccia incancellabile nel suo essere se la porta dietro con sé, e questo non è tanto, ma non è neanche poco; per noi, la cui attività è anche quella di strappare le coscienze dei più vigili alla nefasta fascinazione del mondo moderno, se, come tu dici -“qualche ricordo e qualche insegnamento mi ha accompagnato durante gli anni della mia vita” – vuol dire che durante la tua frequentazione, la nostra funzione non è stata vana.
Passando al contenuto specifico della tua lettera, per meglio intenderci, dobbiamo invertire le relazioni poste nel tuo esempio; noi, purtroppo, non possediamo cannoni, ma poche frecce che usiamo con parsimonia e per evitare sprechi, quando tiriamo, miriamo al cuore.
Commetti un grossolano errore nel sottovalutare Pannella; egli non è una mosca, semmai con la conventicola che lo circonda, uno sciame di mosche; e tanto per restare nei termini da te usati, che per altro ci consentono un interessante riferimento simbolico, uno sciame di mosche con tanta artiglieria.
Ma sappi che i simboli rappresentano un messaggio esplicito per chi sa intenderli. Nello smarrimento generale delle coscienze di questi nostri tempi, assume importanza l’espressione evangelica, ove è detto: “anche gli eletti saranno ingannati”. Se questo non sarà possibile (per la contraddizione che non lo consente, direbbe Dante), non lo sarà, perchè una qualifica propria degli eletti è data dalla conoscenza del linguaggio dei simboli.
Intanto ti basti sapere che uno sciame di mosche spinge fuori (da exigēre), preannuncia, una presenza tenebrosa.
Noi non abbiamo alcuna remora ad affermare che ormai, vaccinati da una vita di esperienze deludenti sulle debolezze umane, non siamo facili agli abbagli.
Pannella da bravo istrione, purtroppo, riesce ad ammaliare con i suoi “digiuni” e con le sue professioni di fede. Ma ben sappiamo che egli essenzialmente, sia nel pensiero che nei fatti, non è né liberale né libertario, ammesso con le dovute riserve che questi termini abbiano un valore positivo. Basti pensare alle sue alleanze politiche con le forze più illiberali e stataliste, o al suo incondizionato sostegno alle azioni violente dello stato più liberticida dei tempi moderni: Israele.
Coloro che lo hanno intimamente conosciuto, e che malgrado la loro iniziale attrazione, infine si sono saputi sottrarre alle sue seduzioni, ne sono una palese testimonianza, come l’avvocato Mellini, Leonardo Sciascia e, persino, lo stesso Rutelli.
Per Pannella liberismo e libertarismo sono solo degli arnesi utili per estasiare gli allocchi e per sovvertire il costume del corpo sociale. Il rovesciamento simbolico sta lì, alle sue spalle, ad attestarlo. Chi può disgiungere la sua ghignosa immagine dal kalkaz , che in latino calceus indica, appunto, rovesciamento, cambiamento di condizione verso il basso, corruzione, lussuria e morte? Molti imbecilli, stregati dai radicali, si fregiano con il kalkaz, ritenendolo un segno di pace, inconsapevoli che trattasi di una runa rovesciata, la quale invece posta nella legittima condizione
, indica l’uomo che alza le braccia al cielo, onore, buona fortuna, vita.
Queste brevi considerazioni, crediamo che siano sufficienti per dare al nostro lettore dei buoni motivi per non considerare Pannella solo una mosca.
Passando alle conclusioni della tua lettera, ci sembra che tu esageri, dando dei giudizi troppo sommari. Non bisogna mai giudicare la parte per il tutto. Considerare la Chiesa “un ricettacolo di sovversivi” è una grossa esagerazione, che non fa onore alla tua intelligenza. Se ci sono dei preti pedofili, di sinistra o che buttano il loro abito nelle ortiche per un amore terreno, ce ne sono tanti che conducono una vita consacrata fra preghiere e astinenze; ci piacerebbe vedere tanti “tradizionalisti” nominali seguire per un quarto della loro vita una simile condotta. Per il resto ti invitiamo a chiarirti le idee sul rapporto fra Tradizione e tradizioni.
Ci auguriamo di avere risposto ad alcune delle tue perplessità; da parte nostra, se con il precedente editoriale abbiamo stuzzicato la sensibilità di coloro che per pregiudizio si dicono non cristiani, speriamo che con l’editoriale di questo n. 19 non ci alieniamo le simpatie di coloro che, ancora per pregiudizio, si dicono antislamici.
Heliodromos