Vaccini al pari delle miniere d’oro
È recente la notizia che le più grandi miniere d’oro al mondo si stanno esaurendo. La preoccupazione è grande per coloro che dell’accumulo di questo prezioso metallo ne hanno fatto una ragione di vita. Anche l’oro nero (il petrolio) sta progressivamente perdendo valore in conseguenza delle politiche ambientaliste e della “transizione ecologica”. Come appagare l’ingordigia e l’insaziabile avidità degli uomini più ricchi al mondo? Non c’è da preoccuparsi, il progresso medico-scientifico ha trovato un materiale ancora più prezioso dell’oro e del petrolio: “I VACCINI”.
La finanza mondiale prevede che l’attuale mercato mondiale dei vaccini triplicherà il suo valore nei prossimi anni. L’amministratore delegato di Pfizer Albert Bourla, intervistato dall’agenzia di stampa Dow Jones, ha dichiarato che «il gruppo espanderà la sua attività nei vaccini utilizzando sempre più la straordinaria tecnologia mRNA». Nel solo anno 2021 sono previsti per Pfizer, al netto delle spese, 15 miliardi di ricavi. Dopo avere chiuso con un fatturato di 42 miliardi di dollari nel 2020 ed un utile di 9,6 miliardi, secondo gli analisti il gruppo farmaceutico realizzerà quest’anno un fatturato di 60,5 miliardi ed un utile di 15 miliardi.
Intanto, giusto per non uccidere “la gallina dalle uova d’oro”, la casa farmaceutica Pfizer ha precisato: «il vaccino anti-COVID andrà ripetuto forse ogni anno». In altre parole, l’estrazione del “nuovo metallo prezioso” deve continuare a ritmi intensi con sistematiche campagne di convincimento delle popolazioni mondiali a vaccinarsi. Ma c’è di più, forte del successo riportato contro il COVID, il principale gruppo farmaceutico mondiale Pfizer ha dichiarato che in futuro utilizzerà la tecnologia dell’RNA per sviluppare nuovi vaccini efficaci contro altri virus e altri agenti patogeni (“come dire l’estrazione deve continuare e a ritmi intensi”).
La casa farmaceutica mondiale ha dichiarato infatti che «Gli scienziati della Pfizer in occasione di questa pandemia hanno accumulato un’esperienza che vale una decina di anni di lavoro in tempi normali e pertanto la società è pronta a proseguire da sola gli sviluppi dell’mRNA». Come è noto i nuovi vaccini si basano sull’RNA MESSAGGERO e le molecole iniettate nelle persone portano le istruzioni per produrre determinate proteine (nel caso del coronavirus, la proteina Spike), attivando la reazione del sistema immunitario. (Speriamo, e lo sapremo nei prossimi anni, che questi “messaggeri” trasportino solo proteine utili al sistema immunitario e non altro? In ogni caso questi nuovi vaccini, oltre a trasportare proteine per sviluppare il nostro sistema immunitario, per Pfizer e le aziende farmaceutiche produttrici trasportano “pepite d’oro” grandi quando un uovo. Ma chi potrà acquistare le singole dosi considerato il costo elevato di ogni singola dose? Ma certamente saranno gli Stati, che per ragioni politiche, sociali ed umanitarie dovranno garantire il vaccino a tutti i propri cittadini, con la conseguenza che le nazioni che non disporranno di risorse sufficienti si dovranno indebitare. E chi presterà loro le risorse necessarie? Ma è ovvio, saranno gli stessi gruppi e le stesse società finanziarie che direttamente o indirettamente controllano Pfizer e le altre case farmaceutiche che producono vaccini, se non altro per reinvestire le ingenti risorse accumulate.
È come quando i fratelli Rothschild prestavano grandi somme di denaro contemporaneamente alla Francia e all’Inghilterra per finanziare la guerra tra le due monarchie. Poi, a fine guerra, entrambe le banche dei fratelli Rothschild erogavano alle stesse monarchie altri prestiti per le relative ricostruzioni. Tali prestiti si sommavano a quelli originariamente concessi a entrambi i sovrani per finanziare le guerre, con il risultato che il debito dei re nei confronti dei Rothschild non si estingueva mai. A sua volta I debiti contratti dai sovrani diventavano debito pubblico in continuo aumento che finiva per determinare nuove e maggiori imposte. Il solo ed unico vincitore alla fine era solo “il finanziatore”.
Ma guai a parlare male dei vaccini… Evola, nel libro “Gli Uomini e le Rovine” descrive come nell’era moderna si sviluppano sempre di più processi di creazione di nuovi Tabù: «entità profane vengono “tabuizzate”, vengono costituite a realtà delle quali si deve parlare solo con il più profondo rispetto e con venerazione: guai a chi ardisca dire qualcosa contro di esse, un coro di indignate proteste lo coprirà di infamia…». Per questo motivo non tenteremo nemmeno dal mettere in dubbio la validità scientifica dei vaccini, se non altro per non consentire ai numerosi scienziati di turno di contestarci e di essere considerati degli untori. Ma nessuno potrà certo impedirci di considerare “i vaccini “ una vera e propria «miniera d’oro» per tanti speculatori senza scrupoli della finanza mondiale e nessuno potrà impedirci di considerare tutti gli attuali Governi “imbelli ed incapaci” nell’affrontare la pandemia.
Tutti, nessuno escluso, hanno dato prova di incapacità e di viltà nei confronti delle aziende farmaceutiche che, dopo avere incassato notevoli contributi per finanziare la ricerca, non hanno nemmeno rispettato i contratti stipulati con i Governi nazionali e persino con l’Unione Europea (che rappresentando una Unione di Stati dovrebbe dimostrarsi ancora più autorevole). Non solo, ma agli Stati del mondo occidentale viene impedito persino di rifornirsi dalla vicina Russia o dalla Cina, che per primi hanno sperimentato i vaccini sul campo e sembrano offrire una maggiore protezione. Con questo non vogliamo certo sponsorizzare i vaccini degli stati comunisti o “antidemocratici”: ma può servire per dimostrare che il vaccino è diventato un’arma economica e finanziaria.
La domanda a questo punto — come diceva un noto presentatore — sorge spontanea: se è vero che la soluzione della pandemia che stiamo vivendo dipende dalla vaccinazione di gran parte della popolazione mondiale, perché gli Stati non nazionalizzano le aziende farmaceutiche, sottraendo alla speculazione finanziaria un prodotto ritenuto necessario ed indispensabile per salvare la vita della popolazione che vive nel nostro pianeta? Che senso ha parlare di diritto della proprietà industriale e di “brevetti”, quando le stesse aziende farmaceutiche dell’Occidente, che rivendicano tali diritti, hanno già ricevuto ingenti somme dagli Stati per finanziare la ricerca? Per quale motivo i Governi sono costretti ad acquistare, indebitandosi, i prodotti frutto della ricerca scientifica che hanno contribuito a finanziare?
E perché, se i vaccini rappresentano l’unica soluzione per uscire dalla pandemia, si vietano agli Stati dell’Occidente, compresa l’Unione Europea, di rifornirsi di vaccini disponibili dalla vicina Russia che, a quanto sembra, con lo “Sputnik V” dispone di un vaccino che assicura una maggiore copertura e non mostra di avere gravi effetti collaterali? I Governi dell’Occidente anziché dare risposte convincenti cosa fanno? Rispolverano la NATO e il PATTO ATLANTICO per impedire all’Unione Europea di rifornirsi dall’ex Unione Sovietica, mentre nel contempo gli Stati Uniti rilanciano persino la “Guerra Fredda”, con una serie di incomprensibili e immotivate offese personali a Putin.
Non vi sono dubbi, il vaccino contro il COVID è diventato “un’arma” che si contendono tutti gli Stati, almeno per il momento, per guerre finanziarie ed economiche che può assumere la pandemia nell’attuale contesto. È del tutto evidente che le aziende farmaceutiche che producono i vaccini in Occidente sono state completamente “blindate” e tutelate dagli Stati in cui sono dislocate. Anche perché il vaccino, come abbiamo detto, è come una “miniera d’oro”, una merce preziosa che genera ricchezza quanto e più dell’oro puro e più del petrolio (oro nero), che oramai continua a perdere valore a causa delle politiche ambientaliste e della “transizione ecologica”.
E quali garanzie hanno le popolazioni che il vaccino non abbia conseguenze negative per le persone vaccinate, se i vaccini vengono prodotti, controllati e venduti dalle stesse aziende farmaceutiche che li considerano una “miniera d’oro” in grado di generare grandi profitti? Qualcuno obietterà: ma c’è l’OMS e l’AIFA. E chi controlla i controllori? È risaputo: questi sono tutti organismi finanziati e partecipati dalle stesse aziende farmaceutiche e dagli Stati che ne designano i componenti.
Un monito, infine, agli “scienziati di turno” e ai ricercatori (fino a poco tempo fa “illustri sconosciuti”), che in questo periodo si sono moltiplicati come nel famoso miracolo i pani e i pesci, diventando tutto a un tratto gli interlocutori privilegiati e la fonte d’informazione primaria dei Governi e dei cittadini. La storia ci insegna che le sperimentazioni e le scoperte scientifiche possono portare benefici all’umanità solamente se sono in armonia con il progetto divino e rispettano le regole della creazione. Se invece rispondono a scopi economici o ad oscure finalità o peggio sono contrari alle leggi di natura “possono generare morte e distruzioni”.
La ricerca scientifica: o serve per migliorare la vita degli uomini o diventa uno strumento incontrollato per accumulare profitti o peggio per condizionare e distruggere la vita dell’umanità e del nostro pianeta. Presto scopriremo quali saranno gli esiti della attuale diffusione dei vaccini e presto sarà chiaro se anche in questa occasione “Satana” avrà fatto prevalere i suoi indicibili e malefici scopi.