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Chökor Düchen: Ricorrenza del Primo insegnamento di Buddha Shakyamuni |

La Cosmovisione Tradizionale

Suoi pilastri o componenti fondamentali

  1. Dottrina sacra

Un insieme di principi di origine non umana (o sovraumana), trascendente, divina, che orientano la vita in tutti i suoi aspetti e livelli (religione, etica e morale, scienza, arte, filosofia e pensiero, ordine sociale, ecc.).

Sapienza millenaria, atemporale, sovratemporale e sovra spaziale, sempre attuale, che viene dalle Origini. Un Sapere con assoluta certezza (senza ombra di dubbio) sul divino, l’umano e il cosmico, che ha la sua validità e la sua durata al di sopra delle circostanze cangianti dei tempi, delle epoche, delle vicissitudini storiche, i luoghi e le localizzazioni geografiche.

Ha la sua origine in una Rivelazione divina e si trasmette attraverso i secoli di generazione in generazione (Tradizione = trasmissione attenta e rispettosa).

Questa Dottrina riunisce i caratteri di unità e totalità: abbraccia tutto, non lasciando nulla al di fuori del proprio ambito e del proprio punto di vista, dando così unità all’esistenza umana (cosa che solamente si può conseguire da una prospettiva spirituale, trascendente).

La Dottrina tradizionale racchiude una autentica Cosmovisione. Contiene una visione integrale del Cosmo, in tutte le sue dimensioni, aspetti, piani e livelli. E non solo abbraccia il Cosmo, ma anche il Sovra Cosmo, la Realtà ultima e suprema, che sta ben al di là di tutto il visibile e di tutto quello che le parole possono esprimere.

In questa Dottrina c’è tutto quello che ci serve per incanalare, orientare e organizzare correttamente la nostra vita, per realizzarci integralmente come persone, così come per organizzare e articolare in modo più generale e globale l’esistenza umana nella sua dimensione sociale, culturale, politica e religiosa.

Una componente importante della Dottrina tradizionale sono le Scienze sacre: Cosmologia, Astrologia, Antropologia, Simbologia, Mitologia, Etimologia simbolica (Nirukta), Pneumatologia (Meta-psicologia), ecc. Fra le Scienze sacre bisogna evidenziare le Scienze riferite a Dio, la Teoria che ci parla della Realtà divina, il Sapere sul Divino e sull’Assoluto: Teologia e Teosofia (Sapienza su Dio, compresa la Teogonia), Dottrina metafisica (la Scienza, Sapienza o Visione su ciò che sta al di là dell’Essere e dell’Uno o dell’Unità, sopra il Sopra-Essere, sopra la Realtà suprema, sopra l’Infinito e l’Assoluto).

La Dottrina tradizionale è l’espressione della Verità unica e sola, la Verità suprema ed eterna (Paramartha-Satya), fonte e origine di ogni verità. È basata sulla Verità assoluta che fonda e sostiene tutte le verità che possiamo trovare, conoscere o scoprire, necessariamente relative (samvriti-satya), con un maggiore o minore grado di relatività (per quanto basilari, fondamentali, importanti, elevate e sacre possano essere).

Ma, pur essendo unica e sola la Verità che ispira e sostenta la Dottrina tradizionale, non è per nulla monolitica né uniforme: ammette una pluralità e diversità di formulazioni, di norme o espressioni dottrinali — con distinti livelli e gradi di elevazione o profondità (come i livelli exoterico ed esoterico, fideistico e sapienziale) — le quali, pur essendo molto differenti l’una dall’altra, coincidono nell’essenziale e nei punti capitali.

Tali formulazioni dottrinali sono spesso così diverse, che a volte possono sembrare contrapposte o contradittorie (anche se solo da un punto di vista molto superficiale). Così, per esempio, troviamo tradizioni di tipo teista e altre di tipo non teista (come il Buddhismo e il Taoismo).

La Dottrina o Sapienza tradizionale può assumere molte diverse forme, presentando molteplici approcci e prospettive, che si adattano alle condizioni di tempo e luogo (secondo le differenti epoche e i distinti contesti geografici, etnici e razziali), così come ai diversi tipi umani (le loro vocazioni, le loro mentalità, le loro inclinazioni, le loro tendenze fondamentali, le loro qualificazioni e il loro livello intellettuale). Ma domina sempre l’unità al di sopra della diversità e delle differenze legittime, necessarie e indispensabili: la molteplicità nell’Unità e l’Unità nella molteplicità.

Antonio Medrano

(1 – continua)


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