Conquistatori?
Allora è inutile che rimproverino a noi quello che volevamo fare. Quello che stan facendo loro è peggio di quello che volevamo fare noi, ed è basato sullo stesso principio. Sempre dei popoli devono sottostare a degli altri popoli, questo è il principio, anche se loro lo mascherano con belle parole. Allora non serve a niente un soldato che regala caramelle o un maggiore che cerca di governare una città con umanità e giustizia. Non sono questi che contano. Questi vengono e vanno, e poi ne vengono degli altri, che possono essere buoni o cattivi, e la loro condotta non ha grande importanza, perché tutti agiscono secondo un principio che nasce da persone che noi non vediamo neppure, che molte volte non sappiamo neanche chi siano. Sono appunto gli uomini più astuti e più capaci, quelli della politica e delle grandi fabbriche.
E se il loro principio è quello di conquistarci, noi saremo schiavi. Forse noi non meritiamo un destino migliore. Ma loro dovrebbero sentire la responsabilità che si assumono nel conquistare altri popoli. Non parlo per la morte e la distruzione, che possono anche essere necessità della guerra. Però il disordine, la fame, la rovina morale sono cose cui dovrebbero porre un rimedio. Oppure dovrebbero lasciarci tentare di rimediare da soli. Non è così che si conquista un popolo, a meno che il loro principio non sia quello di distruggerlo.
Giuseppe Berto (da Il cielo è rosso)