Contributi 
La vendetta degli elementi: assaggi di apocalisse Virgilio attribuisce ad Augusto la restaurazione dell’età dell’oro (“Per lui risorgerà quel secol d’oro,/quel del vecchio Saturno antico regno/che fe’ ‘l Lazio sì bello e ‘l mondo tutto.”), pronosticando per il suo regno le condizioni paradisiache descritte nella IV Egloga dal vaticinio cumano, dove la terra verrà sciolta da paure e preoccupazioni che sembravano inevitabili e verrà finalmente stabilita la pace nel mondo. Una terra che, senza bisogno di essere coltivata, darà spontaneamente frutti e fiori odorosi, spariranno i serpenti e le erbe velenose, i campi saranno colmi di bionde spighe, l’uva penderà rosseggiando da incolti roveti, le rigide querce stilleranno brinoso miele, non sarà più necessario il navigare e lo scambio di merci perché ogni parte della terra avrà quel che necessita, il suolo non dovrà subire i rastrelli e le vigne la falce, i tori saranno lasciati liberi dal giogo, le lane non saranno macchiate da finti colori poiché l’ariete e gli agnelli si tingeranno da soli di porpora di giallo e di rosso scarlatto. Ed è lo stesso Evola a ricordarci nel suo Rivolta contro il mondo moderno, a proposito dei sovrani delle epoche passate, che: «O per la loro semplice presenza, o per la loro mediazione “pontificale”, per la forza dei riti resi efficaci dal loro potere e delle istituzioni di cui essi costituivano il centro, influenze spirituali si irradiavano nel mondo degli uomini innestandosi ai loro pensieri, alle loro intenzioni, ai loro atti; facendo da diga alle forze oscure della natura inferiore; ordinando la vita complessiva tanto da renderla atta a servire da base virtuale per realizzazioni di luce; propiziando condizioni generali di prosperità, di “salute” e di “fortuna”». |
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I malvagi comandano per la viltà dei loro sudditi Mentre il mondo precipita sempre più in balia del dominio antiumano, che ha segnato col suo sinistro marchio ogni porzione della realtà attuale, non sarà certo la passiva rassegnazione che potrà mobilitare quei pochi ancora in grado di leggere fra le righe per contrastare il perverso disegno in via di realizzazione, né tanto meno l’adagiarsi sull’ineluttabilità ciclica che ci narrano tutti i testi tradizionali. Rimane sempre valido — oggi più che mai, quando le tenebre sembrano invadere ogni dove — l’indicazione dell’autore del testo qui proposto: «Non v’è un Dio che combatta per coloro che non sono in armi!». L’appartenenza al mondo della Tradizione va dimostrata coi fatti e mettendo in gioco se stessi e, se necessario, anche la propria incolumità fisica; altrimenti non si sarà altro che degli illusi e delle inconsapevoli pedine, funzionali al grande gioco attualmente in corso. |
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Tradizionali ·Home ·Articoli ·Novità ·Contatti ·Links Alcune questioni fondamentali René Guénon, nella sua opera Il Re del Mondo(1), scrive: «Il periodo attuale è dunque un periodo d’oscuramento e di confusione(2); le sue condizioni sono tali che, finché persisteranno, la conoscenza iniziatica deve necessariamente rimanere nascosta, donde il carattere dei “Misteri” dell’antichità detta “storica” (che non rimonta neppure al principio di questo periodo) e delle organizzazioni segrete di tutti i popoli: organizzazioni che conferiscono un’iniziazione effettiva là dove sussiste ancora una vera dottrina tradizionale, ma che non ne offrono più che l’ombra quando lo spirito di questa dottrina ha cessato di vivificare i simboli che non ne sono che la rappresentazione esteriore, e questo perché, per diverse ragioni, ogni legame cosciente con il centro spirituale del mondo ha finito coll’essere rotto, ciò che è il senso più particolare della perdita della tradizione, quello che concerne particolarmente questo o quel centro secondario, che cessa d’essere in relazione diretta ed effettiva con il centro supremo. |
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 Il Paradiso è un luogo chiuso L'attuale Amministratore Delegato del Vaticano, tale Francesco (senza numero, probabilmente Francesco Ultimo) regala spesso nei suoi interventi l'immagine di un mondo senza muri, significando con questo una sorta di nuova realtà ideale, priva di distinzioni, discriminazioni, ostacoli e impedimenti di sorta. Un mondo ben strano che sembra più uscito dalle utopie laiche delle “società di pensiero” piuttosto che da una sapienza di tipo religioso, soprattutto se questa religione ha uno dei suoi capisaldi (almeno in teoria) nell'idea di una ricompensa ultraterrena nella forma di quello che comunemente viene chiamato Paradiso. |
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