
Teoria e pratica del sacrificio
Quando si sente ripetere (spesso a sproposito!) la frase «non c’è più religione», l’istinto immediato è quello di considerarla un’affermazione banale, una sorta di brontolio di vecchi stizzosi incapaci di tenersi al passo coi tempi, quando in realtà bisognerebbe fermarsi a riflettere sul fatto che questo, come tantissimi altri detti popolari scaduti a luoghi comuni, contiene comunque residue tracce dell’Antica Saggezza (la tradizione universale e unanime), che ci comunicano indizi fondamentali, se solo si riesce a interpretarli, per poter comprendere l’origine e le cause dello stato avanzato di decadimento cui è soggetta l’umanità attuale. Del resto, ciò che costituisce veramente una religione ce lo ha chiaramente mostrato René Guénon quando ne ha isolato i tre elementi essenziali nel dogma, nella morale e nel culto, spiegando che «il primo elemento costituisce la parte intellettuale della religione, il secondo ne rappresenta la parte sociale, ed il terzo, l’elemento rituale, partecipa sia della natura dell’una che dell’altra». Quando uno di questi elementi viene a mancare, e noi sappiamo a cosa si siano ridotte oggi le religioni — a partire da quella sotto la cui “giurisdizione” ricadono i destini spirituali dell’Occidente, oramai limitata al solo elemento morale, e per giunta a una morale adattata ai tempi e misurata col termometro ecologista —, si può, a ragione, appunto affermare che «non c’è più religione». |
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Il mito delle rivolte spontanee Lo storico Jules Michelet, nel rievocare il momento-simbolo della Rivoluzione francese, lo descrive in questi termini:
«L'attacco alla Bastiglia non fu per niente ragionevole. Fu un atto di fede. Nessuno propose nulla, ma tutti credettero e agirono. Lungo le vie, i ponti, la folla gridava alla folla: “Alla Bastiglia! Alla Bastiglia!”, e nel suono delle campane a martello tutti sentivano “alla Bastiglia!”. Nessuno, ripeto, diede un ordine.» (1)
Egli, sia pure attraverso il filtro del suo genio romantico e visionario (e sebbene l'episodio in sé non sia avvenuto proprio in quella maniera) (2) ha ben illustrato la natura e l'atteggiamento mentale di una massa in rivolta; ne ha infatti delineato alcune caratteristiche fondamentali, tipiche e immutabili: l'influenzabilità, la suscettibilità, la permeabilità ad ogni influenza, così come del resto la particolare propensione per le reazioni istintive e viscerali, suscitate da istanze di carattere puramente sentimentale. |
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Con tanti saluti alla spiritualità
Gli omuncoli che sono stati recentemente scelti — nell’ultima sceneggiata parlamentare ferragostana — a impersonare la parte di governanti per il nostro Paese, una volta costituito l’esecutivo “Conte bis” hanno immediatamente minacciato l’applicazione di una norma che sta particolarmente a cuore ai loro diretti “mandanti” (coloro che decidono veramente dove gli Stati moderni devono andare e come devono andarci!): la progressiva eliminazione, fino alla sua definitiva scomparsa, dei pagamenti contanti e quindi della moneta cartacea, per sostituirla con quella elettronica. Come avviene regolarmente per scelte insensate e antiumane di questo tipo, il “lubrificante” usato per far accettare al gregge l’utilità del provvedimento in questione è stato quello idilliaco del bene comune, della lotta all’evasione fiscale, della tracciabilità dei pagamenti, e tutta una serie di simili ipocrite excusationes, che già di per sé dovrebbero mettere sulla difensiva e rendere diffidenti, se solo si conservasse un sia pur minimo senso critico e la capacità di ragionare con la propria testa. |
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Trasgressioni o libertà adolescenziali?
Nella vita di un uomo ci sono dei periodi significativi che caratterizzano lo sviluppo della personalità. Uno di questi momenti è l’adolescenza, che indica il passaggio da una condizione dell’esistenza ad un’altra. Questo periodo rappresenta una vera e propria rottura di livello, infatti, il giovane inizia un cambiamento non solo fisico, ma soprattutto evidenzia aspetti più intimi propri del carattere e della formazione della sua persona. In lui crescono nuovi interessi e nuove sensibilità, egli avverte il bisogno di una maggiore indipendenza, inizia ad esplorare e ad affrontare il mondo. |
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