
Fedeli cani da guardia
In condizioni estreme e nel corso di crisi drammatiche (quale può essere una guerra o un disastro naturale), succede spesso che si verifichi un inevitabile svelamento delle autentiche nature umane, in considerazione del crollo del paravento che nasconde il vero volto delle persone. È, più o meno, quello che avviene quando si cade inaspettatamente o si prende uno scivolone, con l’esplosione di reazioni immediate – nei gesti, nelle espressioni verbali e in tutte le componenti psichiche e corporee del malcapitato –, dettate dall’istinto e, quindi, incontrollabili. A qualcosa del genere stiamo assistendo in questi tempi tristi di presunta pandemia, a cominciare da una categoria particolarmente utile e funzionale alla diffusione del verbo ufficiale del potere politico e scientifico che sta disponendo a suo piacimento delle nostre vite: i giornalisti accreditati. |
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HYBRIS e COVID
L’emergenza causata dalla pandemia del corona virus dà lo spunto per alcune brevi note che oltrepassano le analisi (opinioni) sanitarie, sociali, economiche, psicologiche ecc.… degli “esperti”. Qui il riferimento è un modo di sentire il mondo basato sul “Mito”, in contrapposizione a quello basato sul “dogma”. |
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Com’è difficile cavalcare la tigre
Cantava Franco Battiato: «com’è difficile trovare l’alba dentro all’imbrunire», giovandosi di una felice intuizione, probabile frutto del suo lavoro interiore (che in tante altre parti della sua opera ha lasciato il segno), o forse anche di buone letture, meditate e assimilate nel modo migliore e meno superficiale possibile. A quel vecchio verso della Prospettiva Nevski ci ha fatto ritornare con la memoria il titolo di questo nuovo lavoro di Renzo Giorgetti (dichiaratamente sulle tracce della corrispondente opera evoliana, rivisitata alla luce dell’ultima rivoluzione, quella digitale); e non solo per il coincidere di buona parte delle parole, ma, soprattutto, per il profondo significato dell’uno e dell’altro assioma. Detto che “difficile” non vuol dire “impossibile”, bisogna riconoscere che, sia Battiato sia Giorgetti lasciano ampio spazio alla speranza di riuscita di ognuno nel compimento dell’impegno primario dell’esistenza umana. |
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Piccola prova della fine del mondo
Il testo che proponiamo apparve sul numero 10 (dicembre 2000) della rivista Etna Uomo Ambiente, stampata dall’Associazione D.E.A. (Difesa Ecologica Ambientale): una “Unità Operante” sorta all’interno di Heliodromos, che per diversi anni condusse attive campagne militanti “tese all’affermazione di una nuova cultura dell’ambiente”, con particolare attenzione alla Sicilia ed al territorio etneo. L’occasione che determinò questo scritto fu una protesta degli autotrasportatori, i quali, alla fine del secolo scorso, attuarono un blocco del trasporto merci che, per alcune settimane, mise a dura prova gli approvvigionamenti commerciali. L’argomento affrontato ci è sembrato particolarmente attuale, almeno per quanto riguarda l’odierna “psicosi delle scorte” e relativa corsa all’accaparramento dei prodotti nei supermercati.
* * * Tutto cominciò quasi per caso. Nel giro di pochi giorni ai caselli autostradali iniziarono a crescere i TIR fermi ai bordi della strada: come elefanti abbattuti a un passo dalla meta, le enormi strutture metalliche giacevano immobili e senza vita. All’inizio nessuno ci fece caso, registrando con la coda dell’occhio (e del pensiero!) una scena solo leggermente più affollata del solito. I viaggiatori abituali, entravano ed uscivano dall’autostrada vedendosi crescere davanti, giorno dopo giorno, l’origine dei guai loro e della popolazione tutta; compresa quella non motorizzata, intenta a sonnecchiare sulle panchine assolate delle piazze di paese, sulle sedie dei bar e fra le bancarelle della fiera. |
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