ROMA E IL NATALE “SOLARE” DELLA TRADIZIONE NORDICO-ARIA Ben pochi sospettano che le feste di questi giorni, che ancor oggi, nel secolo dei grattacieli, della radio, dei grandi movimenti di folle, si celebrano e nel1e cosmopoli così come fra trincee, macchine di guerra e masse combattenti, continuano una tradizione remota, riportanteci ai tempi ove, quasi all'aurora della umanità, s'iniziò il moto ascendente della prima civiltà aria; una tradizione, in cui peraltro si espresse meno una particolare credenza degli uomini, che la gran voce delle stesse cose. Volendo qui dir qualcosa in proposito, va anzitutto ricordato un fatto da molti ignorato, vale a dire, che in origine la data del Natale e quella dell'inizio del nuovo anno coincidevano, non essendo questa data arbitraria, ma connessa ad un preciso avvenimento cosmico, al solstizio d'inverno. Il solstizio d'inverno cade infatti nel 25 dicembre, che è la data del Natale successivamente conosciuto, ma che nelle origini ha avuto un significato essenzialmente “solare”. Ciò appare ancora in Roma antica: la data natalizia in Roma antica era quella del risorgere del Sole, dio invitto – Natalis solis invicti – Con essa, come giorno del sole nuovo – dies solis novis – nell’epoca imperiale prendeva inizio l'anno nuovo, il nuovo ciclo. Ma questo “natale solare” di Roma del periodo imperiale a sua volta, rimanda ad una tradizione assai più remota d'origine nordico-aria. Del resto, Sol, la divinità solare appare già fra i dii indigetes, cioè fra le divinità delle origini romane, ricevute da ancor più lontani cicli di civiltà. In realtà, come diremo, la religione solare del periodo imperiale, in larga misura ebbe il significato di una ripresa e quasi di una rinascenza, purtroppo alterata da vari fattori di decomposizione, di un antichissimo retaggio ario. |